Milano - «Ranieri è la scelta migliore. Credo abbia il buon senso necessario per rivitalizzare la squadra sia per quanto riguarda i singoli, sia nel suo insieme. C'è dispiacere per Gasperini, è stato sfortunato ma è stato anche sempre sostenuto, nonostante quanto è stato detto».
Questo allenatore è del presidente, l'ha scelto lui in prima persona, così come il licenziamento di Gian Piero Gasperini dopo telefonata nella notte e confronto con Enrico Preziosi che gli ha confermato le doti del suo ex tecnico e anche la sua conclamata tenacia nel sostenere le proprie idee. Ha deciso Moratti, un passo indietro per lo spogliatoio che spingeva la candidatuta di Giuseppe Baresi, una sorta di autogestione già espressa nel dopo Rafa Benitez.
Ranieri è arrivato all'aeroporto di Linate alle undici, Massimo Moratti lo ha ricevuto nella sua abitazione dove hanno fatto assieme colazione. Al termine Claudio Ranieri ha raggiunto lo studio del vicepresidente Rinaldo Ghelfi, zona San Babila, dove è stato raggiunto dai suoi quattro collaboratori, il tattico Damiano, il suo vice Benetti, Pellizzaro allenatore dei portieri e Capanno, il preparatore atletico. Giuseppe Baresi dovrebbe continuare a ricoprire il proprio ruolo accanto all'allenatore.
Nessuna prospettiva per il ritorno di Gabriele Oriali, capitolo chiuso dopo i suoi dissapori con Marco Branca e il successivo allontanamento.
Claudio Ranieri ha firmato un biennale a 1,5 milioni a stagione, come aveva già anticipato mercoledì notte nel corso della trasmissione Rai di cui era opinionista. Ha ottenuto la prima soddisfazione: inizialmente si parlava di un anno con opzione per il secondo. In tarda mattinata ha fatto visita alla sede dell'Inter, poi trasferimento all'hotel Melià e alle 17 primo allenamento ad Appiano Gentile.
Tecnico su di giri, buon segno: «Con molto orgoglio sono qui e sono felicissimo della chiamata - ha esordito -. Con Moratti ci eravamo conosciuti quando lui ancora non era presidente dell'Inter e abbiamo ricordato questo e altri episodi. Sono stato un avversario, ma la cosa è normale per un professionista, ma state tranquilli, quando io sposo una causa do il massimo. Per l'Inter è un momento no, credo che molti degli attuali problemi siano stati causati dagli infortuni e dalla malasorte. Ma questa squadra può tornare a lottare e a vincere. Lavorerò sulle loro teste, cercherò di tirar fuori il massimo. Non credo in un modulo vincente, credo in giocatori vincenti e nel feeling che si può creare fra un tecnico e i giocatori».
Rilancerà l'Inter tornando all'antico, quattro dietro, rombo a centrocampo con Snejider dietro a Pazzini e Forlan. «I ruoli ai quali sono più congeniali - ha spiegato Ranieri-. Zanetti è incredibile, dove lo metti è in grado di giocare, sfrutterò questa sua qualità impiegandolo di volta in volta dove è necessario».
Moratti ha ribadito la scelta, dettagliando sul colloquio della mattinata: «Ci siamo detti quanto era necessario per far bene, l'ho visto carico. Ha grande esperienza, quanto serve in questo momento. La sensazione generale è che riportando la squadra al vecchio metodo di gioco si possa risalire la china ma sta di fatto che abbiamo un punto».
E sulla circostanza che vede stentare anche le altre concorrenti, con tutta Milano in grandissima difficoltà (mai le due milanesi messe assieme non avevano vinto nemmeno una partita nelle prime tre giornate) , il presidente ha tagliato corto: «Vanno male anche le altre big? Sì ma noi dobbiamo risalire comunque».Per Ranieri un biennale che gli evita il timbro di traghettatore, e la promessa che inserirà gradualmente forze fresche senza farsi condizionare. Ce n'è bisogno, se ne sono accorti tutti.