Ranieri: non tocca ai giocatori decidere il mio futuro alla Juve

da Torino

Non si scompone, Claudio Ranieri. Per lui è del tutto normale che, in rapida successione, Buffon, Nedved e Del Piero abbiano rispedito al mittente gli inviti a esprimersi in maniera favorevole circa la sua conferma alla guida della Juve nella prossima stagione: «I miei sono giocatori di grande professionalità, non fanno questo tipo di forzature. La società sceglie un allenatore e loro esercitano la loro professione al massimo. La cosa più bella è vedere come giocano, pressano e si impegnano fin oltre il novantesimo. Tutto il resto non conta né mi disturba. I ragazzi fanno il massimo per la Juventus: giudizi e decisioni li lasciano alla proprietà. Non ci vedo nulla di anormale».
Fine delle polemiche, forse. Stasera ci sarà invece da iniziare un nuovo cammino casalingo dopo il ko contro la Fiorentina: arriva il Napoli e magari saranno fuochi d'artificio nonostante ai tifosi partenopei non sia concesso di presentarsi all'Olimpico. La Juve mancherà dell'infortunato Zanetti e degli squalificati Zebina, Legrottaglie e Camoranesi: spazio a Tiago, Grygera, Stendardo e Salihamidzic.

Particolare curiosità soprattutto per Tiago e Stendardo: il primo avrà un mese di tempo - tanto resterà fuori Zanetti - per dimostrare di non essere un pacco totale, il secondo esordirà oggi in campionato dopo quasi due mesi di panchina e tribuna. Toccherà a Calaiò, sostituto di Zalayeta, e Lavezzi scoprire quanta ruggine ha accumulato nel frattempo.

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