Ranieri pensa al tricolore I tifosi alle stelle e strisce Totti alle grane col Fisco

RomaQuando l’8 luglio scorso Unicredit le strappò il gioiello di famiglia ereditato da papà Franco, azzerando però un debito di 325 milioni di euro e garantendole anche una buonuscita di 30 (oltre a un bonus del 5% su una vendita superiore ai 100), Rosella Sensi lasciò un messaggio già consegnato alla storia: «Tutto è stato fatto per il bene della Roma». E ora che il club giallorosso sta per passare di mano, con i tifosi che sventolano già la bandiera a stelle a strisce, lei trascorre le ultime ore da presidente della società di Trigoria.
Per la Sensi, se verranno rispettati i tempi della trattativa di vendita (entro sabato prossimo gli americani forniranno le integrazioni richieste, poi l’esclusiva per chiudere l’accordo dovrebbe durare un mese), quello di stasera potrebbe essere l’ultimo Inter-Roma da massimo dirigente giallorosso. Dal 2005 ne ha vissuti tanti, vittoriosi e non, e tutti con un’importante posta in palio (dallo scudetto alla Coppa Italia passando per la Supercoppa).
Stasera a Milano non ci sarà, così come i tifosi romanisti bloccati dal divieto del Casms e capitan Totti, fermato dall’influenza e «braccato» stretto dal Fisco. Come confermato dall’Agenzia delle Entrate, il numero 10 della Roma ha infatti ricevuto due cartelle esattoriali nelle quali si chiede il pagamento di 400 mila euro tra imposte dovute, sanzioni e interessi. La contestazione riguarda due accertamenti per irregolarità relative alla stagione 2002-2003 e la richiesta di maggiori versamenti fiscali da parte del fisco sarebbe collegata a dei benefit ricevuti e non dichiarati. «Il pagamento è sostanzialmente fatto, la somma è depositata in banca a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per saldare il dovuto», ha replicato Adolfo Leonardi, commercialista del calciatore.
Così il presidente in uscita si godrà in tv la partita chiave per le ambizioni scudetto della Roma (Ranieri dixit) mentre ieri a Trigoria si è vissuta una vigilia particolare: fuori dai muri del centro sportivo, i tifosi continuano a sventolare la bandiera a stelle e strisce, sul campo di allenamento concentrazione e pensiero rivolto solo ai nerazzurri. «Sono come San Tommaso, aspetto di verificare, sulla società non mettiamo becco», il pensiero di Ranieri sul futuro del club. Il tecnico testaccino è consapevole che i nuovi proprietari non lo considerano in pole per la panchina giallorossa della prossima stagione.
Intanto però lancia un guanto di sfida all’Inter: «Siamo pronti, faremo una grande partita, anche se non avere attaccanti di scorta complica le cose». La tentazione tridente c’è, ma alla fine Ranieri potrebbe optare per la coppia Borriello-Vucinic con Menez da utilizzare magari a partita in corso. «Di solito prende molti colpi, stavolta si è allenato regolarmente e sta bene», dice l’allenatore della Roma a proposito del francese, facendo capire tra le righe che potrebbe partire in panchina. E un’altra assenza importante sarà quella di Mexes, squalificato per qualche parolina di troppo verso il quarto uomo dopo Roma-Brescia. «Lui ha sbagliato e chi sbaglia paga, poi la società vedrà il da farsi», il messaggio di Ranieri.
Analizzando l’avversario, che conosce a memoria, l’allenatore giallorosso parla di un’Inter camaleontica negli ultimi mesi. «La squadra ha cambiato tre volte mentalità e filosofia di gioco, passando da Mourinho a Benitez e ora con Leonardo.

Difficile dire quale sia l’Inter più forte, di sicuro si è rafforzata nel mercato di gennaio e ha dei cambi che producono gol, vedi Pazzini e Kharja (una vecchia conoscenza dei colori giallorossi, ndr)». Ma in questa stagione, nelle sfide di alta classifica, la Roma ha sempre fatto bella figura. E non vuole smettere proprio stasera.

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