(...) Un'istigazione alla violenza - reato perseguibile ai sensi dell'articolo 414 del codice penale - che indigna il coordinatore provinciale del Pdl Roberto Levaggi: «Condanno fortemente quanto detto da Carannante e auspico che venga perseguito sotto ogni punto di vista. Vorrei inoltre ricordargli - prosegue Levaggi - che Campodonico è stato votato dalla maggioranza dei rapallesi con regolari elezioni. Elezioni - puntualizza - che i Paesi comunisti non sanno nemmeno cosa siano». Votazioni che a Santa Margherita hanno invece bocciato sonoramente il candidato sindaco Carannante: nel 2009 la sua lista ha ricevuto solo 52 voti (lo 0,8%), insufficienti a farlo entrare nel parlamentino sammargheritese.
Le repliche che arrivano da Rapallo sono durissime. Da parte di Domenico Cianci, consigliere e coordinatore cittadino del Pdl, ferma condanna alle parole di Carannante: «Trovo scandaloso che un politico combatta la democrazia con la violenza e voglia fare nella nostra città quello che in un'altra parte del mondo ha significato la morte di molte persone. Bisogna saper accettare chi vince e semmai combatterlo con idee e proposte». Carlo Bagnasco, vicecoordinatore cittadino del Pdl, segnalerà questo documento in Procura: «Farò subito un esposto perché quanto affermato è gravissimo e di una violenza inaudita. Dopo il deludente risultato conseguito alle ultime elezioni di Santa Margherita non gli resta che il cabaret. Vada a Zelig» dichiara indignato Bagnasco.
Fabio Mustorgi, assessore ai lavori pubblici, conosce bene Carannante visto che in passato un analogo scontro verbale sulle problematiche all'asilo Rainusso aveva scatenato un'accesa sfida dialettica: «Va sempre sopra le righe, ma credo che adesso siamo al delirio. Chi fomenta la violenza - puntualizza Mustorgi - non deve poi esimersi dall'assumersi le responsabilità del caso». Ma se a Campodonico tutto sommato non andrebbe male il destino di Ben Alì, in esilio nella dorata Arabia Saudita, meno bene è andata al consigliere comunale e regionale Armando Ezio Capurro paragonato dal sindaco di Santa Margherita Roberto De Marchi a Radovan Karadzic, il politico e psichiatra bosniaco incriminato dal Tribunale dell'Aja per crimini di guerra e genocidio. Motivo del dissidio è ancora una volta il tunnel che dovrebbe collegare le due città e che il primo cittadino di Santa non vuole assolutamente. Da tempo Capurro auspica che il sindaco di Rapallo provveda ad emettere ordinanze che limitino la viabilità nella direzione del borgo sammargheritese. Un botta e risposta secco che infiamma la forte rivalità tra le due città.
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