Politica

Rapina in villa, imprenditore legato e ucciso nel Torinese

da Torino

Un tentativo di rapina finito nel sangue. Per ora appare l'ipotesi migliore per spiegare il modo in cui la scorsa notte è stato ucciso un imprenditore pinerolose, Giulio Buscaglione, 65 anni. Ma i carabinieri che stanno indagando sull'omicidio non considerano questa l'unica pista. Buscaglione è stato ucciso nel giardino della sua villa a Bibiana, alle porte di Pinerolo, in provincia di Torino. Il corpo è stato trovato sul retro, vicino al cancello. Aveva le mani e piedi legati con delle fascette da elettricista. Il collo e la testa erano avvolti da un nastro isolante da imballaggio che gli ostruiva gli occhi, la bocca e il naso: un primo esame del medico legale dice che sarebbe morto per soffocamento o per strangolamento. A scoprire il cadavere sono stati il genero e il cugino medico, chiamati dalla moglie della vittima, che svegliatasi nel cuore della notte si è accorta che il marito non era in casa.
Buscaglione era impresario edile, recentemente aveva ceduto la ditta alla figlia Raffaella ma continuava a occuparsi in prima persona degli affari di famiglia. Venerdì sera aveva ospiti a cena. A tavolo oltre a lui e alla moglie Laura c'era il genero Giacomo Puppo e alcuni clienti. Hanno parlato di lavoro fin dopo le 22.30 e poi clienti e genero se ne sono andati. Buscaglione è uscito in giardino mentre la moglie ha prima rassettato la casa e poi è salita in camera da letto. Non vedendolo rientrare la donna si è preoccupata, si è alzata e ha provato a chiamarlo al cellulare. Lo ha richiamato dopo un minuto: a quel punto il telefonino era staccato. La donna allora è scesa al piano di sotto, si è affacciata alla porta e ha visto un'ombra che gli faceva cenno di uscire. Spaventata è rientrata e si è barricata in casa. Poi ha chiamato il genero che si è subito precipitato a casa di Buscaglione insieme a un cugino medico. Poco dopo sono arrivati i carabinieri. Buscaglione era ormai morto. Accanto al cadavere c'erano anche delle tracce di sangue. C'era anche il telefonino, rotto. Un elemento che farebbe pensare a una rapina andata male è l'assenza del portafoglio che avrebbero portato via i ladri. Gli investigatori stanno cercando di scandire i tempi della serata, interrogando amici e parenti. Dal momento in cui si è conclusa la cena di lavoro a quando è stato ritrovato il corpo. La moglie ricorda solo l'ombra nel giardino ma non di aver sentito lamenti o grida di aiuto. L'imprenditore potrebbe essere stato aggredito alle spalle e ucciso nel momento in cui lo hanno immobilizzato. I killer potrebbero essere ladri o rapinatori poco esperti, scappati dopo essersi accorti di essere stati scoperti dalla moglie.

Ma la fotografia di questo delitto non è ancora nitida, ci sono ancora dei se e dei ma a cui dare risposta.

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