Milano Picchiata, rapita, violentata, minacciata, lei e i suoi figli, tutto per costringerla a prostituirsi: più che una brutta avventura è stato un vero e proprio incubo quello vissuto a Milano da una donna albanese di 26 anni che, da dieci, vive e lavora regolarmente in Italia come operaia o donna delle pulizie. "Una persona perfettamente integrata" la definisce la polizia. Ma è la tenacia la sua caratteristica principale, quella che, insieme alle doti atletiche e alla presenza di spirito, le ha permesso due volte di scappare dai suoi aguzzini e di farne fermare due, entrambi albanesi, con l'accusa di violenza sessuale e sequestro di persona.
L'incontro con uno di loro è stato in un bar. L'uomo le ha semplicemente chiesto da che parte dell'Albania venisse e poi si é informato in giro su dove vivesse, sulle sue abitudini e la sua famiglia. Quindici giorni fa viene 'prelevata', minacciata (anche di fare del male ai due figli che vivono in Albania), dotata di abbigliamento adatto e messa su una strada a Monza. Quando arriva il primo cliente, però, lo convince a portarla a casa. Con la paura che facessero del male alla sua famiglia non denuncia nessuno. "E questo - spiega il capo della squadra Mobile, Francesco Messina - è stato un fatale errore".
Alle 23 di venerdì scorso la donna sente bussare alla porta di casa, a Magenta, nel milanese. Quando apre si trova davanti due uomini che la prendono per i capelli e la portano a forza su un'auto. A Milano si incontrano con altri quattro uomini arrivati su una seconda macchina, dove la giovane è costretta a salire. La fine della corsa è in via Bordighera, nella zona sud di Milano. Viene portata in un appartamento al primo piano, dove tenta di dare l'allarme con il telefonino che le viene però tolto di mano prima che possa riuscirci. C'é anche una romena nella casa che le spiega che 'batteranno' nella stessa zona. Poi viene lasciata sola in una stanza dove entra Nicolin Myrto, 34 anni niente permesso di soggiorno ma una serie di precedenti. Le fa intendere che si dovrà prostituire e la violenta. Al mattino riprova una seconda volta, ma lei finge di cedere alla richiesta di andare sulla strada. Dice però di non avere i vestiti e convince ad andare a fare spese i due uomini presenti, Myrto e Florenc Myftaraj (25 anni clandestino anche lui), che è uno di quelli che l'ha portata via da Magenta.
Una volta sola esce sul balcone della cucina e da lì si cala sul tetto dei box dell'edificio a fianco. Scende in cortile ma il cancello è chiuso e non riesce a scavalcarlo. Così inizia a tornare indietro e incontra una donna delle pulizie di un palazzo vicino che le apre un cancelletto e le permette di arrivare in un bar: la polizia, a cui avevano già segnalato che una donna si stava calando da un appartamento, viene avvertita e le volanti arrivano subito. Lei ha la prontezza di dire che gli uomini torneranno e così scatta la trappola con gli agenti in borghese. Alle 17 Myrto e Myftaraj tornano con i vestiti e vengono fermati. Sulla loro macchina si trova anche il cellulare che avevano preso alla donna. Entrambi sono accusati di violenza sessuale e sequestro. Ora si stanno cercando i loro complici.
Cosenza, romeno violenta convivente e figlia Un romeno, J.C., di 46 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Cosenza per violenza sessuale nei confronti della convivente e della figlia di 22 anni. L'uomo maltrattava e sottoponeva a violenze sessuali la convivente e la figlia da quando era minorenne ed abitavano ancora in Romania. Le vittime dovevano anche chiedere l'elemosina per strada. La donna ha deciso di mettere fine alle violenze, denunciando l'uomo, solo quando si é resa conto che il compagno ben presto avrebbe rivolto le sue attenzioni anche alla nipotina di 11 anni.
Ischia: a 19 anni violenta ragazza di 13 Un ragazzo di 19 anni, D.V., incensurato, di Ischia, è stato arrestato ieri sera dalla polizia con l'accusa di violenza sessuale, reato aggravato perché commesso nei riguardi di una ragazzina di 13 anni. Si è difeso asserendo che la tredicenne é la sua fidanzatina e sostenendo di provare per lei un sentimento di amore. A complicare però la sua posizione c'é anche la circostanza che il giovane lavora come bidello ausiliario, nell'ambito del servizio civile, nella scuola media da lei frequentata.
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