Meglio il mutuo a tasso fisso o variabile? Certo, oggi la risposta sembra ovvia, considerando la discesa vertiginosa dei tassi bancari, che allarga sempre di più la forbice tra fisso e variabile. Liniezione di liquidità della Bce, con una maxi emissione di circa 500 miliardi di euro, infatti, ha spinto lEuribor ai nuovi minimi storici: al 10 luglio, lEuribor a tre mesi, il principale riferimento che le banche utilizzano per basare i mutui era allo 0,63%, quello a un mese allo 0,63% e quello a sei mesi all1,23 per cento. È possibile che continuino a scendere, ma non in misura tale da incidere significativamente sulle rate, viste le ultime dichiarazioni della Bce: in sostanza, i minimi attuali difficilmente verranno superati. È piuttosto ipotizzabile una risalita, nel momento in cui ripartirà leconomia, ma non a brevissimo termine: almeno un anno, sostiene lesperto. Quindi, è il momento giusto per accendere un mutuo: ma nessuno ora come ora può dire quando si arriverà al punto di pareggio fra tasso fisso e variabile. Conviene quindi fare i conti con la sostenibilità della spesa anche quando i tassi, e di conseguenza limporto delle rate, risaliranno. Una buona regola per calcolare il livello a cui lesborso mensile potrebbe arrivare, può essere quella di ipotizzare la rata di un mutuo fisso, equivalente in termini di importo e durata, come termine di paragone. Su questa base, è bene scegliere una rata che sia già accettabile ora.
Chiaro che questi sono conti che ognuno deve fare con la propria situazione finanziaria: se si prevede realisticamente che il proprio reddito attuale possa migliorare in futuro, e si vuole approfittare oggi dei minori costi offerti dal tasso variabile, magari per poter accedere a un finanziamento più ampio, vale la pena di «scommettere» sul tasso variabile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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