In fondo cera da aspettarselo. Una volta aperto il vaso di Pandora delle accuse di pedofilia alla Chiesa (e subodorato la possibilità di chiedere ricchi risarcimenti) che i casi si moltiplicassero era ovvio. E così, dopo lepisodio raccontato dal New York Times e smentito dal Vaticano, spunta un altro fronte di attacco al Papa. Un uomo che afferma di essere stato vittima di violenze sessuali da parte di un sacerdote cattolico pedofilo ha accusato il Vaticano e papa Benedetto XVI di avere protetto questo sacerdote mantenendolo al suo posto.
Documenti inviati alla France Presse da parte degli avvocati (la nuova presunta vittima non vuole che il suo nome sia rivelato) mostrerebbero che il nunzio apostolico - il rappresentante del Papa negli Stati Uniti - aveva chiesto alla chiesa di Miami in Florida di proteggere padre Ernesto García Rubio. Questultimo aveva dovuto lasciare Cuba nel 1968 dopo problemi di «natura morale». «È stato in carica in una parrocchia a Miami per trentanni e siamo al corrente di decine di vittime», dice Jessica Arbour, legale delluomo che dice di essere stato molestato negli anni 80. Ha denunciato larcidiocesi di Miami e ha chiesto 20 milioni di dollari di danni e interessi. È la terza accusa al Papa in una settimana.
Intanto, i vescovi italiani, si sono detti pronti a collaborare con i magistrati di fronte ai casi di pedofilia. Lo ha reso noto la Cei. I vescovi confermano anche «lesigenza di unaccurata selezione dei candidati al sacerdozio, vagliandone la maturità umana oltre che spirituale».
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