Razzie Awards Assegnati gli anti-Oscar

Dopo la monnezza di Napoli, quella di Hollywood. Al Pacino, uno dei più grandi attori viventi, da decenni sul podio delle icone assolute di Hollywood e come tale invocata (invano) dal sindaco napoletano De Magistris per dare lustro a Partenope imbruttita dai rifiuti, è il «peggior attore non protagonista» nel film Jack and Jill di Dennis Dugan. E il bello è che il famigerato Razzie Award conferito ad Alfredo James Pacino, «Scarface» l’ha vinto interpretando se stesso in un cammeo. Doppio schiaffo, allora, sull’espressiva faccia dell’attore classe 1940, in compagnia di Katie Holmes, lei pure peggiore attrice non protagonista.
La notizia è di quelle che lasciano a bocca aperta, tanto più perché Los Angeles l’ha diramata in zona «pesce d’Aprile»: contrariamente al protocollo consueto, quest’anno la Rasperry Foundation, che assegna i disonorevoli riconoscimenti, ha riunito i suoi 650 soci non a fine febbraio, ma due giorni fa. E siccome non si è salvato nessuno, visto che Jack and Jill ha rastrellato «Razzie» a non finire (per il peggior cast, il peggior remake, il peggior regista, il peggior protagonista, Adam Sandler, e via schifando) viene il sospetto d’un pacco ad arte. Tuttavia, Jack and Jill, commedia di genere incentrata su fratello e sorella gemelli en travesti, con Sandler nel ruolo sia femminile sia maschile, ha destato una repulsione senza pari. Risultando non solo la più inguardabile pellicola del 2011, ma portando a casa tutti e dieci i Razzie Awards in palio nelle diverse categorie: non succedeva da 32 anni.
Mentre Robert De Niro entra ed esce da certe pellicole commerciali con l’aria di nulla, Al Pacino mette tutto se stesso anche quando fa «marchette», non avendo la stessa sprezzatura del collega. Per lui conta soltanto il metodo Actor’s Studio, sicché Hollywood ha voluto punirlo proprio perché mettere la propria indiscussa bravura sotto il motto «o Franza o Spagna, purché se magna» pare indecente. Al reclamizza pure il Dunkaccino, una miscela di cioccolato e caffè targata Dunkin Donut's, una delle catene commerciali Usa più potenti e - guarda caso - in Jack and Jill c’è una scena dove la bevanda compare… Ai critici non è andata giù la performance di Pacino, che, starring se stesso, perde la testa per Jill, che poi è Jack e quindi lo/la perseguita, trasformandosi in macchietta. Strabuzzando gli occhi febbrili, abbigliato come un fricchettone, «il Padrino» fa una figuraccia. Certo,tempi duri anche per i divi di Hollywood, ma c’è un limite a tutto.

Passi per Dustin Hoffmann, buffo quando reclamizza i paesaggi delle Marche. Pazienza se Julia Roberts sorride con bocca da forno, mentre assaggia una marca di caffè. Ma tolleranza zero per l’attore che, dopo un Oscar, 2 Emmy e 2 Tony, ora si becca un Razzie.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica