Volevano realizzare un servizio televisivo sulla gang di giovanissimi che, al Trullo, da mesi, e prima di essere sgominata dai carabinieri, terrorizzava gli extracomunitari del quartiere. Ma la troupe del Tg1 che sabato tentava di domandare agli abitanti del quartiere se sapevano qualcosa degli episodi di razzismo oggetto dellindagine e dei cinque giovani arrestati per rapina, lesioni, minaccia in concorso e con laggravante di aver commesso il fatto per finalità di discriminazione e odio razziale, è stata aggredita e costretta ad allontanarsi dal quartiere scortata dai militari. Come ha mostrato il servizio proposto ieri nelledizione delle 13,30, la troupe è stata aggredita da due persone, sopraggiunte su unauto: prima da un ragazzo incappucciato, con una sciarpa a coprire il volto, che ha spintonato la giornalista, loperatore e il tecnico specializzato; poi da una donna, che ha insultato e minacciato più volte di morte in particolare la giornalista, dopo averle gettato il microfono per terra. «Laggressione violenta subita dalla nostra troupe - commenta il comitato di redazione della testata - è la conferma del pesante clima di intimidazione che colpisce chi cerca di fare informazione al servizio dei cittadini. Chiunque abbia a cuore la libertà di stampa non può più tollerare che avvengano simili episodi». Anche la direzione del Tg1 condanna «duramente» lepisodio.
«In queste ultime ore stiamo assistendo a un pressante accanimento mediatico nei confronti del Trullo e dei suoi residenti che, di certo, non favorisce la comprensione da parte del quartiere delle problematiche di disagio che numerosi adolescenti vivono quotidianamente in questa zona». Ad affermarlo è Augusto Santori, consigliere del Pdl del XV municipio. «Laggressività subita dai media - dice Santori - non fa che creare fenomeni inconsapevoli di autotutela del proprio territorio da parte dei residenti, aspetto questo che aggrava lattuale contesto e non incentiva affatto quel dialogo e quella crescita che oggi si assumono come indispensabili per restituire serenità al quartiere». «Dalle istituzioni - conclude Santori - ci attendiamo interventi concreti per il Trullo e non interventi spot, legati a singoli eventi che dovrebbero a parer loro favorire lintegrazione e leducazione civica dei giovani del quartiere. Oltre alla speranza di poter vedere una caserma al Trullo e oltre ad ascoltare le parole del presidente del municipio, che sono le stesse identiche intenzioni che seguirono ai tristi noti fatti dellincendio al bar di via Monte delle Capre e che non hanno mai avuto alcun concreto seguito, servono provvedimenti che favoriscano effettivamente lincontro sociale e il rispetto delle regole base di convivenza. Dopo la chiusura dello storico campo di calcio San Raffaele, nel quartiere mancano campi sportivi e centri di aggregazione giovanile e, su queste carenze, ai cittadini del Trullo, di parole ne sono state dette fin troppe».
Per Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della commissione di Vigilanza Rai, «la solidarietà alla giornalista e alla troupe del Tg1 è necessaria, doverosa e indispensabile se vogliamo salvaguardare nel nostro Paese un servizio pubblico che svolge il suo ruolo sino in fondo per esercitare il diritto di cronaca che resta il postulato essenziale della Rai». Solidarietà alla troupe «oggetto di uninaccettabile aggressione» arriva anche dal presidente del Senato Renato Schifani: «Nel nostro Paese - sostiene - il diritto di cronaca è sacrosanto. Diritto che è e resterà uno dei cardini della nostra democrazia». Ancora solidarietà è espressa da Roberto Rao, capogruppo dellUdc in commissione di Vigilanza Rai: «Mentre la politica è incapace di dare risposte allaltezza della grave situazione in cui versa lazienda pubblica, i giornalisti Rai continuano a subire un clima di violenza e intolleranza su cui la politica deve interrogarsi e trovare risposte».
Ancora «razzismo e intolleranza» e ancora una volta a «farne le spese» sono giornalisti e operatori del servizio pubblico. Per lUsigrai laggressione della troupe del Tg1 è «lennesima spia del clima di intolleranza che si sta facendo strada nel paese e certo non risparmia la capitale».
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