Rcs, ok al riassetto societario Si salvano solo i Libri di Mieli

Via libera unanime dai grandi soci del Corriere della Sera al programma di razionalizzazione e semplificazione della struttura societaria di Rcs Mediagroup, la società editoriale in Italia. La direzione del patto di sindacato, ha detto al termine della riunione il presidente di Intesa e di Mittel Giovanni Bazoli, ha deciso: «Abbiamo approvato all’unanimità le decisioni prese dal consiglio di amministrazione della Rcs circa la semplificazione societaria», ha riferito Bazoli all’uscita.
Alla riunione di ieri erano presenti molti membri della direzione del patto, ma non tutti: sono stati visti Francesco Merloni del gruppo omonimo, Roberto Bertazzoni del gruppo Smeg, Giuseppe Lucchini per la Sinpar, Massimo Pini per il gruppo Fonsai, Giampiero Pesenti di Italmobiliare, Renato Pagliaro di Mediobanca, Raffaele Agrusti delle Generali, Marco Tronchetti Provera della Pirelli, Diego Della Valle della Dorint Holding e Giovanni Bazoli della Mittel. Merloni, all’uscita, ha aggiunto dei dettagli sui contenuti del piano, spiegando che Rcs Libri non sarà fusa per incorporazione, destino che invece toccherà alle altre principali società operative: Rcs Quotidiani, Periodici e Pubblicità. Il che permette di salvare il cda della Libri, presieduto da Paolo Mieli e composto da altri 7 consiglieri. E al di là dell’unanimità di ieri, si registra sottotraccia qualche malumore, che potrebbe emergere nell’assemblea del 20. Merloni ha anche spiegato che «sono 12 le società interessate» dal piano di semplificazione e che oltre alla Libri «ce ne sono anche altre che non rientrano. Le società sono 30. È poi il consiglio che stabilisce. Ci sarà un cda nei prossimi giorni e decideranno». In ogni caso ieri, ha precisato ancora, «non si è assolutamente parlato delle testate periodiche». E l’operazione non implica alcuna variazione nel cda di Rcs: «Non cambia: il consiglio rimane quello fino a scadenza».
Il piano verrà definito nei dettagli, e qualche elemento in più dovrebbe essere comunicato al mercato, dal cda che si riunirà dopo l’assemblea del 20 giugno, un passo necessario per procedere, perchè va modificato lo statuto in due punti: l’oggetto sociale (articolo 2) e la governance (articolo 19). La semplificazione del gruppo Rcs, operazione fortemente voluta dal primo azionista Mediobanca, sta procedendo insomma a tappe forzate, dopo l’annuncio dato solo il 12 maggio. Ora il progetto passerà nelle mani di un comitato esecutivo in agenda giovedì 16 giugno.

In questa riunione è probabile che l’esecutivo passi a definire i punti per procedere alla possibile vendita delle quattro testate periodiche su cui Rcs aveva assegnato un mandato a Mediobanca: si dovrebbe trattare di Astra, Max, Novella 2000 e Visto, per le quali secondo le indiscrezioni sarebbero già arrivate delle offerte con in pista anche una cordata formata da Alberto Donati (ex top manager Rcs), dai Veneziani (famiglia di editori) e dallo stampatore ed editore Mario Farina.

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