Il «re» dei tedeschi in Riviera ucciso dal figlio della sua ex

Silvia Gilioli

da Riccione

Ucciso dal figlio dell'ex compagna: non accettava che adesso l’anziano avesse un'altra. Karl Horst Ragus, tedesco di 76 anni, l’uomo che fin dal 1950 portò decine di migliaia di turisti tedeschi sulla riviera romagnola, è stato ammazzato con due coltellate da un ucraino di 21 anni.
Oleh Davydenko era incensurato, da pochi mesi aveva raggiunto in Italia la mamma di 46 anni, che lavora come badante. La donna non aveva mai accettato la fine della relazione, per questo i litigi erano frequenti.
L'ultimo appunto martedì sera, verso le 22,30. Lei va a trovarlo, nella sua casa-ufficio di via Faenza, per l'ennesimo chiarimento, ma lo trova in compagnia dell'altra donna, una quarantaduenne di Riccione che per la paura si chiude in bagno. L'extracomunitaria è sconvolta, telefona al figlio Oleh che la raggiunge. Insulti, schiaffi, il giovane dà manforte alla mamma. Poi afferra un coltello in cucina e infligge all'uomo due colpi netti, all'altezza dello sterno.
Oleh Davydenko è stato arrestato per omicidio volontario, è stato lui stesso a chiamare i carabinieri, già allertati anche da una vicina che aveva sentito le grida provenire dall’appartamento.
In Romagna Karl Horst Ragus era un personaggio conosciuto da tutti: è stato uno dei pionieri del turismo di massa. «Non vorrei esagerare - racconta Giancarlo D'Orazio, 79 anni, ex presidente dell'azienda di soggiorno e dell'associazione albergatori di Riccione -, ma direi proprio che ha portato qui da noi centomila turisti, fra tedeschi e austriaci. Aveva una piccola agenzia, che lavorava in particolare con i piccoli hotel, pensioni e case da dare in affitto. È stato l'antesignano del turismo di massa».
Ragus era specialista della bassa stagione, che gli consentiva di strappare i prezzi migliori. Andava a trovare gli albergatori a 1-2 stelle e i proprietari degli appartamenti turistici.
Da qualche anno aveva lasciato al figlio Claudio la conduzione dell'agenzia, che sfruttava i tanti legami maturati in mezzo secolo di professione.


«Aveva cominciato come capogruppo di alcune agenzie - ricorda l'ingegner Abner Fascioli, 81 anni, titolare di tre alberghi nella stessa strada, a Riccione -, poi si mise in proprio. Accontentava soprattutto le famiglie numerose, che andavano in appartamento per evitare il camping. Da buon intermediario, era abilissimo a tirare sul prezzo».

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