Il re dell’Acquario non si tuffa in politica

Il re dell’Acquario non si tuffa in politica

(...) anche da sinistra, e persino da Claudio Burlando che ne ha direttamente tessuto le lodi. Scendere in campo vorrebbe però dire sfidare Marta Vincenzi e Roberta Pinotti alla primarie in caso di candidatura a sinistra. Oppure sfidare proprio tutta la coalizione di centrosinistra, in caso di accettazione dell’offerta, peraltro al momento solo vociferata, del Pdl. Situazione imbarazzante per chi non fa il politico di professione a ha già dimostrato di dare il suo contributo alla città nel migliore dei modi come imprenditore.
Senza contare che mettersi in gioco e veder calare questo credito di «simpatia» trasversale, potrebbe oltretutto non essere neppure «ricompensato» dal successo. Perché correre alle primarie del centrosinistra non significa certo vincerle, specie se poi la macchina del partito si dovesse mettere in moto per evitare una figuraccia a Roberta Pinotti.

E tantomeno essere il paladino del centrodestra, per quanto allargato alla «società civile» e magari addirittura anche a qualche pezzetto di centrosinistra, offre garanzie di successo. Una scelta, quella di Beppe Costa, che ricalca quella che in passato fece già sua mamma Bianca Costa, apprezzatissima, stimata e corteggiata da tutta la politica. Eppure sempre decisa a rispondere «no, grazie».

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