Per re Sebastiano la pace è un sogno

L’horror di G. A. Romero è il quarto capitolo della serie sugli «zombi», che ritornano più aggressivi che mai

Alessandra Miccinesi

Il sanguinoso ritorno degli zombi, un western ispirato alle strisce di un fumetto, un docufilm sul mondo dello skateboard e un film firmato Manoel De Oliveira. Non poteva essere più policroma l’offerta spalmata sui tamburini cinematografici di questo terzo weekend di luglio. Si comincia con 14 sale «invase» da «Land of the dead», pellicola del regista di culto George A. Romero, che torna a far tremare le platee mondiali con il sequel del suo celebre «La notte dei morti viventi», del ’68. Quarto capitolo della serie firmata dal cineasta papà degli zombi, «La terra dei morti viventi» racconta di un gruppo di sopravvissuti barricati in una città fortificata, che tentano di contrastare l’invasione di zombi evoluti e decisamente cruenti. Nel cast, oltre a Lara Amersey, Dennis Hopper e Pedro Miguel Arce, spicca la presenza di Asia Argento.
Dopo il successo del documentario «Dogtown and Z-Boys» sbarca sugli schermi di Adriano, Lux, Cineland, e Ugc Cinè Citè, «Lords of Dogtown», dedicato alla nascita e all’evoluzione dello skating, con autentici campioni che interpretano i ruoli di Stacy Peralta, Tony Alva e Jay Adams. A dirigere la pellicola ambientata nelle piscine vuote di Venice (Los Angeles), dove negli anni Settanta alcuni ragazzi di strada improvvisarono su tavole da surf con rotelle cavalcate su onde invisibili, è Catherine Hardwick, ex girl di Venice.
Tratto dal libro «El Rei Sebastiao» dello scrittore e poeta José Régio, a quasi un anno di distanza dalla Mostra del Cinema lagunare in cui Manoel De Oliveira ritirò il Leone d’Oro alla carriera, arriva «Il Quinto Impero», sottotitolo «Ieri come oggi» (Eden, Intrastevere). Un film dal solido impianto teatrale, metafora di tante utopie del mondo contemporaneo che affronta un mito della cultura portoghese: quello di Re Sebastiano e del Quinto Impero. Un mondo pacificato con un solo re e un solo papa, un sogno da realizzare attraverso laceranti guerre di conquista. Come quella di Alcacer-Quibir, nel 1578 in Marocco, dove Sebastiano subì una cocente sconfitta.
Ispirato al fumetto firmato Jean Giraud, meglio noto come Moebius, e Michel Charlier, esce sugli schermi di Adriano, Andromeda, Cineland, Lux, Warner Moderno, Parco De’ Medici e Ugc, «Blueberry», un western metafisico di Jan Kounen, interpretato da Vincent Cassel, Juliette Lewis e Michael Madsen. È la storia di Mike, vicesceriffo meticcio di un villaggio del West ai confini con i territori indiani, il quale prova a ristabilire l’ordine turbato da un misterioso killer a caccia di un favoloso tesoro.

Infine «Hotel», thriller asciutto e claustrofobico diretto da Jessica Hausner e ispirato, almeno per l’ambientazione, a un classico di Stanley Kubrick: «Shining» e il suo indimenticabile Overlook Hotel (Cineland, Jolly e Maestoso).

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