Reagisce alla rapina Giovane albanese ferito con il machete

Pur di riuscire a fuggire non ha esitato a far mulinare il machete e quindi colpire sulla testa il marito della giovane donna che aveva appena aggredito. Un fendete che solo per miracolo non ha ucciso, ma appena scalfito la pelle, causando una ferito guaribile in pochi giorni. Il malvivente, anche lui un po’ ammaccato, ha ripreso a scappare ma è stato bloccato dall’equipaggio della polizia, allertata dalla donna.
Le due vittime Arta e Altim K., di 26 e 29 anni, albanesi entrambi regolari in Italia, ieri poco dopo le 6 erano usciti dalla loro abitazione di via Varanini. Qualche metro per arrivare fino a via Nicola d’Apulia, traversa di viale Monza, per prendere un tram. Mentre sono in attesa arriva un’auto, di cui poi le vittime non sapranno specificare targa e modello, da cui esce un nordafricano che affronta con decisione la giovane donna chiedendole la borsa. Lei rifiuta, lui prima le mostra un machete che tiene infilato nella cintura, poi lo sguaina e colpisce la vittima all’addome, utilizzando il manico. Riuscendo così alla fine a impossessarsi della tracolla con cui fugge.
Inseguito prontamente dal marito della donna che lo raggiunge in via Varanini dove i due iniziano un furiosa lotta. L’albanese è determinato e riesce a sferrare un paio di pugni all’avversario che però replica usando il machete. Un colpo ferisce l’albanese al caso che a quel punto decide di abbandonare la presa. Nel frattempo però la moglie è riuscita a lanciare l’allarme al 113 fornendo una descrizione del balordo che viene infatti bloccato in via Ferrante Aporti.

Verrà poi identificato come un marocchino di 22 anni, irregolare. Aggredito e aggressore finiscono poi al Fatebenefratelli dove saranno medicati e subito dimessi: l’albanese guarirà in 15 giorni, in 4 il magrebino, subito trasferito a San Vittore.

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