Cronache

La "realtà aumentata" ci fa capire di più i cani

Dispositivi tecnologici permettono di guidare gli animali e di osservare dal loro punto di vista

La "realtà aumentata" ci fa capire di più i cani

L'intelligenza, la forza e la fedeltà del cane, ne fanno l'animale «militare» per eccellenza, utilizzato per la ricerca di droghe, esplosivi e uomini. Un cane delle forze speciali di nome Conan, ad esempio, ha aiutato a sconfiggere il leader dell'ISIS Abu Bakr al-Baghdadi lo scorso autunno, e ha ricevuto una medaglia dall'allora presidente Trump. Nell'utilizzo di questi «cani soldato» esistono però notevoli limitazioni. I conduttori, in genere, usano comandi fisici e vocali la cui efficacia è molto limitata quando il cane è senza guinzaglio e opera lontano dal conduttore. Inoltre, causa di grande preoccupazione per i conduttori è l'uso di una fonte di luce che potrebbe essere visibile al nemico, scoprendo il cane e mettendo in serio pericolo la sua vita e quella dei conduttori stessi, poco lontani. Pensando a nuovi modi per parlare con il suo cane, A.J. Peper, il fondatore di Command Sight, ha avuto un'idea che secondo l'esercito degli Stati Uniti potrebbe rivoluzionare il modo in cui le forze delle operazioni speciali dirigono i cani da lavoro militari sul campo di battaglia. È quella che viene definita «realtà aumentata» e funziona. Considerando le potenziali applicazioni degli auricolari per realtà aumentata, Peper, che ha avviato una piccola azienda tecnologica al fine di colmare le lacune di comunicazione tra umani e cani, ha adottato un approccio molto diverso. «Perché non mettere occhiali speciali a realtà aumentata su un cane?» si è chiesto. Prendendo un normale paio di occhiali Rex Specs, già utilizzati per la protezione degli occhi dei cani dai militari, Peper ha aggiunto un componente optoelettronico, creando un display head-up in cui i segnali visivi possono essere inseriti in una sovrapposizione digitale del mondo reale per dirigere e guidare gli animali. Gli occhiali per realtà aumentata inventati da Peper sono collegati a un'interfaccia di comando che il conduttore può utilizzare non solo per vedere ciò che vede il cane, ma anche per comunicare con l'animale in tempo reale, rendendo la loro interazione vicina alla perfezione. Utilizzando un display montato sul petto o sul polso o un laptop, ha spiegato Peper, «il conduttore poteva vedere l'ambiente del cane e fare clic ovunque o su qualsiasi oggetto in quell'ambiente su cui desiderava attirare l'attenzione del cane. Poteva zoomarlo, ruotarlo, congelarlo in un'immagine statica, come da una play station». Stephen Lee, uno scienziato senior dell'Esercito Research Lab con un dottorato di ricerca in chimica organica fisica, ha detto a Insider che «possiamo, nella realtà aumentata di un cane, posizionare un punto, come un punto laser, per guidare il cane quando gira intorno a un edificio in un punto specifico e possiamo vedere ciò che il cane vede allo stesso tempo. Ma il nemico non vede né il cane né il punto laser». L'esercito americano pensa che questi nuovi «cani a realtà aumentata» possano renderli straordinariamente utili per operazioni speciali migliori che mai durante i conflitti con i criminali. L'idea che ha portato Peper a lanciare la propria azienda, sviluppando un visore per realtà mista per cani, è arrivata all'inizio del 2017, quando Peper si è chiesto: «Come posso unire le parti divertenti e interessanti della tecnologia con la passione che ho per i cani e la formazione?» Questo gli ha fatto pensare alla comunicazione uomo-cane. «Vorrei che ci fosse un modo migliore per parlare con il mio cane» ha pensato. Ed è questo che ha colpito la sua immaginazione. Il passo successivo nel processo di sviluppo per gli occhiali è stato quello di miniaturizzare e rinforzare il sistema, oltre a renderlo completamente wireless.

Lee, che ha visto al lavoro i primi cani, ha detto che in dieci anni di ricerca con cani da lavoro militari, non aveva mai visto nulla di simile al sistema di realtà aumentata canina di Peper.

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