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Le reazioni dell'opposizione sulla lettera di Berlusconi

Dalle fila dell'opposizione arrivano i primi commenti alla lettera consegnata dal Cav all'Ue riguardo alle misure da mettere in atto.

Le reazioni dell'opposizione sulla lettera di Berlusconi

Dalle fila dell'opposizione arrivano i primi commenti sulla lettera consegnata dal Cav alla Ue, contenente tutte le misure che l'Italia metterà in atto nel prossimo periodo e un'ipotesi di massima sulle date di applicazione delle iniziative.

Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani commenta il contenuto della lettera ritenendo che non sia "nulla di serio. Evidentemente l’obiettivo del governo è di prendersi in sede europea qualche giorno di ossigeno". E sempre dalla compagine Pd arriva il commento di Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro, secondo il quale "delle 14 pagine annunciate dal governo, 13 e mezzo sono di interventi già approvati ma in larga misura non attuati", mentre la novità riguarderebbe "il mercato del lavoro", ma, "se il governo avesse davvero la capacità di imporla non solo agli altri ma anche alla sua maggioranza, sarebbe oltre che iniqua recessiva: saremmo l’unico Paese al mondo che in una drammatica fase economica e sociale aumenta le possibilità di licenziamento".

Diversa la reazione di Pier Ferdinando Casini, leader Udc, che tratta il contenuto delle lettera come un coacervo di "tante buone intenzioni", un "libro dei sogni" che contiene si "tante cose ragionevoli, che non si capisce perchè non siano state fatte negli
ultimi quattro anni". E a chi domanda se l'Udc voterebbe le proposte contenute risponde che solo il fatto che le "pensate arrivino in Parlamento" è frutto del pensiero di "ottimisti".

Drastica la dichiarazione del leader dell'Idv Antonio di Pietro. A sua detta "Ancora una volta, si dimostra che chi è al governo non vuole la pace ma lo scontro sociale. Ecco perché è estremamente necessario che chi ha forza, responsabilità, senso delle istituzioni, anche all`interno di questo Parlamento, spenga la luce e faccia finire la legislatura prima che lo scontro aumenti. E certamente non è con la repressione che si può fermare la disperazione".

E aggiunge: "per questo governo ladro a ripianare i conti devono essere i lavoratori, i precari e le fasce deboli e non gli approfittatori e gli evasori della casta".

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