Rebaudengo è «no limits» Dal suo piano classe pura

Andrea Rebaudengo è noto come pianista del gruppo Sentieri Selvaggi di Carlo Boccadoro e come comprimario della voce di Cristina Zavalloni: così dice di sé con amabile understatement. In realtà i suoi interessi di pianista e di compositore (trentenne, pesarese) sono molto più vasti e comprendono la musica contemporanea e il jazz in modo tale da poter definire Rebaudengo un musicista «no limits» colto e consapevole, formato alla scuola di ottimi maestri (Bordoni, Berman, Lonquich) e già temprato da concerti in Europa, America e Medio oriente. Questo è il suo nuovo cd solistico, «frutto - citiamo ancora alcune parole sue - di un lungo lavoro sul Novecento e sulla musica di ispirazione popolare che i grandi autori del secolo scorso hanno scritto per il pianoforte». Le scelte sono eccellenti: Piano Rag Music e Tango di Stravinskij; All’Aria Aperta e Suite di danze di Bartók, il più frequentato; Saudades do Brasil (II raccolta) di Milhaud e brani da Cuatro piezes españolas e da La vida breve di Manuel De Falla.

Il brano che apre la serie è (giustamente) la Piano Rag Music: la bellezza dei suoni e dell’interpretazione è tale che il buon ascoltatore prosegue sino alla fine del cd senza fermarsi più.

Andrea Rebaudengo All’Aria Aperta (Discantica)

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