Roma - Sono le 16.27 e dopo pochi squilli il presidente dell'Ordine dei giornalisti del Lazio, Bruno Tucci, risponde al cellulare. Come ogni giorno, vogliamo domandargli se è stato avviato il procedimento per gli insulti che Massimo D'Alema, giornalista professionista, ha rivolto al condirettore del Giornale, Alessandro Sallusti, in diretta a Ballarò.
Presidente, scusi il disturbo...
«Chi parla?».
Sono un cronista del Giornale.
«Sì, ma che giornale?».
Il Giornale, presidente.
«Aahh, ecco, i miei amici del Giornale. Devo dire che siete come la droga, ormai. Se ogni giorno non ricevo la vostra telefonata, io quasi quasi mi sento male».
Nel caso non esiti a telefonarci lei.
«No, no, grazie, ma preferisco così. Certo che dovreste fare i turni, non mi dispiacerebbe qualche volta sentire anche una voce femminile, finora è successo solo una volta. Ma anche la sua voce è piacevole, non mi fraintenda».
La ringrazio, e vista la consuetudine immagino che lei sappia già che cosa vogliamo chiederle...
Può dirci se ci sono novità a proposito dell'avvio del procedimento per gli insulti di Massimo D'Alema ad Alessandro Sallusti?«Eh, no, nulla. Nulla ancora».
Ah, però. Quell'«ancora»...
«E sì, è già una cosa, vero? Vedo che lei è perspicace. Ma mi fermo qui, non posso dire altro, mi dispiace».
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