Reclutavano e sfruttavano «trans» brasiliani

Li facevano entrare clandestinamente e poi si facevano consegnare i guadagni

I carabinieri del Nucleo Operativo di via In Selci hanno arrestato tre persone in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma Maria Agrimi, su richiesta del pm Pierluigi Cipolla. Gli arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso con altre otto persone (tre delle quali hanno ricevuto la notifica della misura dell’obbligo di dimora mentre i restanti sono indagati a piede libero), dei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nonché di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. L’indagine è partita a seguito di una denuncia sporta da un giovane trans brasiliano, che si era rivolto ai servizi sociali del comune di Roma riferendo di essere vittima di sfruttamento della prostituzione che esercitava in via Palmiro Togliatti. Le successive indagini hanno consentito di identificare gli sfruttatori e di accertare che questi erano da tempo dediti al reclutamento di giovani transessuali brasiliani, i quali venivano fatti entrare clandestinamente in Italia per poi essere avviati alla prostituzione su strada. Le vittime erano costrette a consegnare agli sfruttatori i guadagni fino a estinguere il «presunto» debito di 12mila euro per l’organizzazione dell’immigrazione clandestina in Italia. Gli altri indagati aiutavano i tre arrestati nella gestione e nel controllo delle vittime, provvedendo al loro accompagnamento sul luogo di lavoro e all’alloggio.

Nel corso delle perquisizioni eseguite all’interno di sei abitazioni della Capitale facenti capo ai tre arrestati, sono stati identificati altri dodici cittadini brasiliani transessuali, tutti clandestini in Italia, dei quali otto sono stati muniti di decreto di espulsione, mentre quattro sono stati arrestati perché già colpiti da analoghi provvedimenti di espulsione.

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