Da aprile le famiglie che decideranno di assumere un lavoratore domestico o interrompere il rapporto di lavoro in essere potranno farlo attraverso il sito internet dellInps o telefonando al numero verde dellInps ((803.164). La novità è contenuta in una lettera che lIstituto sta inviando a tutti i datori di lavoro domestico nella quale si sottolinea come aumentino i servizi per i quali non sarà più necessario fare la fila allo sportello. In particolare lIstituto rende più semplice il pagamento dei contributi sostituendo il bollettino postale con un bollettino che potrà essere pagato anche in banca e in tabaccheria (oltre a prevedere naturalmente il pagamento via web o attraverso il numero verde).
«Ceravamo resi conto - spiega il presidente Inps, Antonio Mastrapasqua - che la gestione del lavoro domestico era davvero complicata. Bisognava andare allo sportello dellInps per assumere una persona e alla posta a pagare i contributi. Adesso sarà possibile fare tutto da casa, al pc o attraverso il telefono, abbiamo reso più semplice il pagamento dei contributi. È una rivoluzione in questo rapporto di lavoro».
Lassunzione e linterruzione del rapporto di lavoro - spiega lInps nellopuscolo allegato alla lettera che sarà inviata agli oltre 700.000 famiglie che utilizzano lavoro domestico ma anche alle centinaia di migliaia di datori di lavoro silentì, ovvero che risultano aver assunto una colf ma non pagano più i contributi - potranno essere comunicate esclusivamente tramite web e per questa procedura sarà necessario avere un codice Pin dallIstituto (sempre da chiedere via web o numero verde). Il Pin consentirà anche di attivare un servizio gratuito di sms che segnali le scadenze per il pagamento dei contributi.
«Ci sarà una maggiore attenzione dellInps - ha detto Mastrapasqua - a quei casi in cui il datore di lavoro che ha assunto una persona ha smesso di pagare. »In caso di pagamento omesso tardivo o parziale lInps - si legge nella lettera - sarà costretta ad applicare le sanzioni previste. E contestualmente allinterruzione di un pagamento di contributi o alla notizia di una cessazione di rapporto di lavoro lInps provvederà alla segnalazione al Ministero degli interni« qualora il lavoratore domestico sia extracomunitario con permesso di soggiorno.
Del resto, i dati parlano chiaro: le famiglie italiane dipendono sempre di più dal lavoro domestico: colf e badanti - secondo i dati dellInps aggiornati alla fine del 2010 - sono oltre 718.000 con un aumento dell82% rispetto al 2005 quando risultavano essere solo 394.535. Il dato riguarda solo colf e badanti regolari ed è probabile che nelle famiglie del Paese ne lavorino quasi altrettante in« nero». Laumento che ha riguardato soprattutto le domestiche comunitarie (comprese le italiane e le rumene dal 2007) ha risentito soprattutto negli ultimi due anni della sanatoria del 2009 che ha consentito a molti datori di lavoro di mettere in regola persone fino ad allora senza permesso di soggiorno. Tra le nazionalità hanno registrato un vero boom le domestiche rumene (dalle 36.000 del 2005 alle oltre 160.000 del 2009, ultimo dato disaggregato per le comunitarie) soprattutto grazie allentrata del Paese nellUnione europea nel 2007. Il gruppo delle colf e badanti rumene balza dal quarto posto del 2005 al primo nel 2009 superando nelle preferenze delle famiglie anche le italiane (150.
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