Marzio Fianese
La giunta Marrazzo è sempre più nella bufera per la vicenda dellappalto del Recup (il servizio di call center regionale per la prenotazione di visite ed esami), soprattutto dopo la revoca del bando di gara decisa allunanimità dal consiglio damministrazione della Lait (lex Laziomatica). «La decisione - si legge in una nota della stessa Lait - è stata assunta in considerazione del preminente interesse dellamministrazione regionale e dellamministrazione aggiudicatrice di assicurare la più ampia partecipazione possibile a una procedura che riguarda la gestione pluriennale di un servizio assai delicato ed oneroso». Il motivo di questo stop è noto: cera un unico partecipante allappalto, la coop Capodarco. La vicenda aveva dato luogo a due esposti (uno alla Commissione europea, laltro allAutorità garante della concorrenza) e a serie polemiche - interne ed esterne alla maggioranza di sinistra - che avevano portato alle dimissioni del presidente della Lait Narduzzi e allapertura di una inchiesta. Ma nellocchio del ciclone cera - e cè - soprattutto lassessore alla Sanità Augusto Battaglia, ormai difeso «dufficio» solo dai compagni di partito diessini. Ma laspetto che sfiora il ridicolo, in questa strana vicenda, è che si sta cercando di non lasciar trasparire le vere responsabilità. «Come si fa a sostenere - si domanda Cesare Cursi, vicepresidente della commissione Sanità del Senato - che dopo la revoca del bando, le procedure erano regolari? Se la Lait ha deciso di bloccare tutto, evidentemente ci doveva essere qualcosa di strano. Narduzzi si è dimesso per questa vicenda - incalza lesponente di An - però continua a dire di non aver ricevuto pressioni da parte dellassessorato. Sarebbe interessante, allora, sapere perché si è dimesso». «Insomma - spiega Cursi - cè stato un atto amministrativo, cioè la predisposizione della gara, poi contestata. Successivamente, allunanimità, il cda della stessa Lait ha revocato il bando. Ci vogliono dire perché lhanno fatto? E soprattutto chi è il responsabile di quellatto amministrativo ora annullato?».
Intanto la maggioranza di sinistra si arrocca e decide che la questione non sarà neppure discussa in Consiglio ma solo in commissione la prossima settimana.
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