Un referendum consultivo cittadino sul patto per la sicurezza firmato dal sindaco Veltroni e dal governo a maggio scorso. La proposta parte dallUdc del comune di Roma, che ieri mattina ha presentato alla stampa le modalità delliniziativa e il testo del quesito referendario.
«È necessario che i romani abbiano la possibilità di esprimersi su un documento che noi giudichiamo ridicolo e che nulla risolve in termini di sicurezza e legalità - attacca il capogruppo dellUdc capitolino, Dino Gasperini - il testo prevede la costruzione di quattro campi nomadi da mille persone ognuno, senza alcun potenziamento delle forze dellordine e della polizia municipale, né si parla di armamento della stessa».
Una critica che sottoscrive anche il segretario regionale dellUdc, Luciano Ciocchetti, che rileva come nel documento non sia presente «alcun riferimento allemergenza minori, alla reciprocità, al problema delle occupazioni e del commercio abusivi». «Nessuno aveva autorizzato Veltroni a firmare quel documento - ricorda inoltre Gasperini - tutti i gruppi politici avevano chiesto al sindaco il passaggio in consiglio comunale, visto che si andavano a impegnare 4 milioni di euro nel bilancio capitolino. Ma il sindaco non lha fatto perché avrebbe ricevuto pollice verso dallopposizione e avrebbe creato una frattura nella maggioranza».
LUdc invita il prefetto Mosca a non andare avanti nellindividuazione delle aree per i campi nomadi, almeno fino a quando non sarà chiaro il giudizio dei cittadini espresso attraverso il referendum, mentre annuncia un proprio «patto per la legalità», redatto con la collaborazione dei sindacati di polizia, associazioni di categoria e comitati cittadini.
«Si tratta di un documento - spiega Gasperini - che contiene tutto quello che è stato dimenticato da Veltroni e dal Governo nel Patto per la Sicurezza, vale a dire il potenziamento e larmamento della polizia municipale sulla base dellunità territoriale di zona, il potenziamento delle forze dellordine e presidi di pubblica sicurezza in ogni piano di zona».
Serve inoltre, secondo gli esponenti di opposizione, un patto di reciprocità tra lamministrazione capitolina e i nomadi, un «decalogo di norme da far sottoscrivere agli ospiti dei villaggi che impegna i capifamiglia a rispettare lobbligo di scolarizzazione e la civile convivenza, in cambio dei servizi erogati dal Comune». Altra proposta dellUdc è il ritorno alla delibera comunale del 1999, che prevede la creazione di campi nomadi per massimo 250 persone.
Il primo passo per il referendum è avvenuto ieri, con la consegna al Segretariato generale del Comune di Roma delle firme a sostegno del quesito referendario. Non appena la commissione preposta avrà espresso il giudizio di ammissibilità del referendum, inizierà la raccolta delle 50mila firme necessarie per far sì che i cittadini romani votino sullaccordo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.