
A Milano parte piano ma meglio rispetto al resto d'Italia il voto per i 5 Referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza. Ieri alle 19 aveva votato il 22,5% degli aventi diritto, almeno uno su cinque contro una media italiana del 16,1%, oltre sei punti in meno. E alle 23 l'affluenza è salita al 29,1 per cento (1107 su 1260 sezioni scrutinate). Anche in Lombardia alla stessa ora la partecipazione era ancora ferma al 18,3%. Le urne hanno aperto dalle 7 alle 23. Alla prima rilevazione dell'affluenza alle ore 12 il dato era sotto il 10% in tutte le circoscrizioni. Sempre in fondo alla classifica, anche alle ore 19, il Municipio 1. Per il quesito 1 (sul contratto a tutele crescenti) si erano espresse 49.082 persone per un'affluenza al 9,34%, salita al l 22,48% alle 19 (oltre 216mila elettori). Per il quesito 2 (sulle indennità per licenziamenti nelle piccole imprese) 54.701 persone alle 12 per un'affluenza del 9,47% cresciuta poi al 22,49% alle 19. Per il quesito 3 (su contratti a termine, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi) il 9,38% di affluenza a mezzogiorno (51.660 votanti) e 22,49%. alle 19. Per il quesito 4 (sulla responsabilità solidale negli appalti) 52.914 votanti alle 12 per un'affluenza del 9,39% e al 22,52% alle 19. Per il quesito 5 sul dimezzamento da 10 a 5 anni della cittadinanza, alle 12 il totale dei votanti è stato 53.196 per un'affluenza del 9,39% e del 22,61% alle 19. Ha registrato quasi mille voti in più rispetto agli altri quesiti.
La media dell'affluenza in Italia a mezzogiorno era ferma al 7,4%, due punti sotto. Alle ore 19 quindi si è allargata a oltre sei. Si vota ancora oggi dalle ore 7 alle 15, poi comincerà lo spoglio, il quorum da raggiungere è il 50 per cento più uno degli aventi diritto.
Per il centrodestra, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi come annunciato ha scelto di non astenersi ma di ritirare le schede e votare «5 no convinti», nel tardo pomeriggio al seggio milanese di via Lamennais. «Non è un segreto il nostro voto - ha detto fuori dal seggio - Noi Moderati tutto questo mese di campagna aveva invitato ad andare a votare e votare no, perchè non condividevamo i referendum ed era importante anche parlare a quei cittadini che volevano votare. Siccome invitiamo sempre alla partecipazione, testimoniare che il voto è importante anche nei referendum credo fosse un dovere da parte nostra, di una forza politica del centrodestra, che si è espresso con la contrarietà a questi referendum». Il sindaco Beppe Sala ha votato in serata al seggio di via Pisacane.
Le sedi anagrafiche e l'ufficio elettorale di via Messina hanno fatto gli straordinari anche ieri e saranno aperti fino a chiusura delle urne per rilasciare i documenti necessari. Negli ultimi tre giorni sono state richieste 17.316 tessere elettorali, 37.345 dall'inizio di maggio, con un picco di 4.
906 nella sola giornata di sabato, vigilia del voto, 4.345 venerdì e ieri in serata erano a quota 8.065. Tra l'inizio di maggio e ieri (dato aggiornato alle 19) sono state rilasciate invece 22.937 carte d'identità elettroniche.