Reggio Emilia Giudice dà ragione al trans brasiliano: «Ama la moglie italiana, non potete espellerlo»

Paga un’inserzione sul giornale per assicurare ai propri clienti di «non essere mai stato con una donna». Poi in municipio dichiara fedeltà eterna alla compagna, italiana, una trentina d’anni più vecchia di lui. Questo particolare della vita di un brasiliano transessuale di 29 anni non ha convinto gli operatori dell’ufficio Immigrazione della questura di Reggio Emilia, che hanno negato il permesso di soggiorno all’uomo irregolare.
Ma il brasiliano, incensurato, davanti al diniego della Polizia, si è rivolto ad un avvocato che ha fatto partire un ricorso, poi accolto dal giudice del Tribunale locale. Per questo ora al sudamericano il permesso alla fine è stato concesso. «Il giudice - spiegano dalla questura di Reggio Emilia - ha deciso che i due soggetti si amavano veramente, al contrario di quanto sospettato dai nostri uffici. Le coincidenze però erano troppe e le motivazioni che ci hanno portato a negare il permesso fondate. Per noi si trattava chiaramente di un matrimonio di convenienza». Secondo gli inquirenti dietro a questo episodio si nasconde una truffa ai danni dello Stato.

L’uomo (così appare ancora sul documento di identità) ha finto di amare una donna molto più anziana di lui, con una figlia di oltre vent’anni, con l’unico obiettivo di ottenere il permesso per continuare a svolgere la sua attività di intrattenitore in una discoteca reggiana. Lavoro che non ha mai smesso di praticare: «Non sono mai stato con una donna. Sono trans», cita l’annuncio su un giornale specializzato corredato da una fotografia.

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