In Regione assenteismo-record

Eccessivo il numero dei dipendenti (ben 3.322) e alta anzianità di servizio

In Regione assenteismo-record

Troppi dipendenti (3322); una spesa eccessiva per il personale in rapporto alla popolazione; esagerata stabilizzazione di personale precario; elevata anzianità di servizio (18,3 anni nel 2006); alto costo pro capite dei dipendenti di ruolo (49.096 euro annui nel 2006) ed elevata retribuzione dei dirigenti (54.600 euro annui) che risultano «troppi» (509). Sono solo alcuni dei «numeri» che fanno del Lazio una Regione in affanno per la gestione del personale. É lo scenario che emerge da una ricerca commissionata proprio dalla Presidenza della Regione Lazio all’Università di Milano, riguardante lo status dei dipendenti della Pisana.
Nonostante 3322 dipendenti di ruolo a fine 2006 la Regione Lazio, seconda (e di poco) solo alla Lombardia (3386), pur essendo gli abitanti del Lazio (5,5 milioni) meno di tre quinti dei lombardi, nel 2006 e nel 2007, la Regione Lazio, ha «abbondato con assunzioni assai numerose di personale precario». Ma non basta, considerando la spesa per il personale in rapporto alla popolazione se il Lazio appare in linea con quello di realtà medio-piccole (Molise, Umbria, Calabria, Abruzzo, Basilicata) non altrettanto si può dire per il confronto con realtà paragonabili. Quella del Lazio «è la performance decisamente peggiore» non solo rispetto alla Lombardia, ma anche, rileva la ricerca, rispetto a Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, elemento considerato «fortemente preoccupante, in significativo aumento nel 2006 rispetto al 2005».
Nella ricerca fatta a Milano c’è anche un capitolo «numero giorni di malattia»: solo nel 2006 «tra i dipendenti della Regione è stato di 21,2 a fronte di una media delle Regioni a statuto ordinario di 11,8; e il numero totale dei giorni di assenza escluse le ferie è stato 32,8 a fronte di una media di 20,7 con un «indice di efficienza peggiore su scala nazionale». Un dato, quello sulla malattia, per gli analisti «davvero inaccettabile». Elevata anche l’anzianità di servizio media del personale 18,3 anni nel 2006, a fronte della media nazionale di 17,1). Una circostanza che fa dire agli analisti che «l’eccesso di organico non è frutto soltanto di politiche recenti». Passando poi al costo pro capite del dipendente di ruolo della Regione (49.096 euro annui nel 2006) questo «è di gran lunga il più alto rispetto a tutte le Regioni a statuto ordinario, distanziando notevolmente il Piemonte (47.103 euro e la media nazionale, per i dipendenti regionali di 41.685 euro). La Puglia è invece in testa per il conto pro capite minimo (35.969 euro).
Altro dato: i dirigenti sono diminuiti ma restano troppi. La percentuale dei dirigenti «pur essendo significativamente diminuita nell’ultimo triennio (dal 14,7% del 2004 al 12,9% del 2006, e ulteriormente nel 2007), resta il più alto tra le Regioni a statuto ordinario». Su un organico teorico di 4.560 unità, 509 dirigenti. Alta anche l’anzianità di servizio. Per i dirigenti l’anzianità di servizio media della Regione Lazio è di 28,9 anni e la loro età media è di 56,9 anni. Un dato che pone il Lazio «tra le più alte fra le regioni italiane (seconda soltanto all’Umbria (29,2 anni) e di ben sette anni superiore rispetto alla media nazionale (21,9 anni). Infine la retribuzione fissa media dei dirigenti che per quelli della Regione tocca i 54.600 euro annui, ponendo il Lazio al vertice della graduatoria delle Regioni a statuto ordinario, superiore del 16,4 per cento rispetto alla media nazionale (46.900 euro annui) e di più del 30 per cento rispetto alla media della Regione Lombardia (41.800 euro annui).

Dirigenti per i quali è mancato un sistema di valutazione delle performance. La ricerca rileva che «fino al 2004 gli sono sempre stati assegnati obiettivi estremamente generici; nell’esercizio 2005 l’assegnazione di obiettivi è venuta meno del tutto».

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