Il giorno dopo la sentenza del tribunale civile che lo dichiara «decaduto» dallincarico di consigliere regionale, Pietro Oliva è al suo posto, sempre presente in aula tra le fila della minoranza. Pronto a punzecchiare la giunta e a chiedere spiegazioni sulle delibere. I giudici hanno deciso che non poteva essere eletto perché consigliere di amministrazione della Filse (la finanziaria della Regione) al tempo della sua candidatura. Quindi non potendo essere controllato e controllore della stessa società, per legge non può sedere in via Fieschi e deve lasciare il posto a Graziano Falciani. Sulla vicenda però non si scompone: «Sono estremamente sereno assicura - Preferisco continuare a occuparmi del territorio e di legiferare. Non mi interesso di rapporti con gli avvocati. Ho preso circa 5.000 voti, sette volte tante quelli del mio ricorrente. Il consiglio regionale ha già votato sulla questione, preferendo dare rilevanza alla volontà popolare che alle questioni burocratiche». Sullesito della causa taglia corto: «I miei legali nei quali ho massima fiducia mi hanno detto che ci sarà un ricorso, che bisogna attendere il secondo grado - conferma Oliva - Comunque intendo intanto continuare a lavorare dando forza alla mia ricandidatura alle prossime regionali. Chi dovrebbe subentrarmi si faccia candidare e ci rivedremo ai seggi. Non lho sentito, mi sarebbe sembrata una cortesia unilaterale».
Oliva e Falciani non si nominano mai. In comune sembrano avere solo lappartenenza a Forza Italia e la stessa poltrona, troppo stretta per tutti e due. «Ho chiesto di veder riconosciuto un mio diritto - replica Graziano Falciani - I giudici mi hanno dato quanto mi spettava, cosa che non accade sempre quando è la politica a fare le scelte. Nei mesi in cui sarò chiamato a fare il consigliere, se e quando in appello verrà confermata la mia nomina, credo entro un mese o poco più conto di contribuire alla risoluzione dei problemi del lavoro e delleconomia. Finora credo si siano fatti tanti discorsi e pochi fatti. Io già da sindaco ero abituato al contrario. Di certo non andrò a perdere tempo. Il mio sogno sarebbe di proseguire anche nel prossimo mandato. Anche Berlusconi ha la mia età».
Chi ha deciso di accettare la nomina di Oliva era stato il consiglio regionale, che aveva votato la sua elezione al momento delluscita di Franco Orsi diventato senatore.
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