Ma la Regione «deve» spendere 250mila euro

Ma la Regione «deve» spendere 250mila euro

Un problema di fondi sì, ma al contrario, quello dell’acquisto della casa di Pertini a Stella. Dice la delibera che i 250mila euro per l’acquisto e la ristrutturazione verranno dal Fir, il fondo investimenti regionale che per il capitolo Cultura stanzia 1.100.000 euro. Ma, lo dicono i criteri di assegnazione dei finanziamenti, dall’accesso al Fir «sono esclusi gli interventi che prevedono un piano finanziario sotto la soglia dei 250mila euro». Tradotto, significa che se l’assessore Fabio Morchio che ha presentato la proposta ne formulasse una al ribasso, per esempio 90mila euro e non 185mila per l’acquisto e 50mila per la ristrutturazione, il totale sarebbe 140mila, troppo poco. Il che costringerebbe la giunta a trovare altrove i fondi, magari sottraendoli ad altri capitoli.
Spiegano i tecnici regionali che il vincolo si può aggirare facendo rientrare nel progetto più interventi. In questo caso però, visto che l’intervento è uno e si chiama acquisto e ristrutturazione della casa dell’ex presidente, la giunta dovrebbe «inventare» qualcos’altro da comprare o su cui investire. Ieri l’opposizione ha chiesto una nuova perizia per verificare se 185mila euro sia un prezzo congruo per un appartamento come quello all’interno 1 di via Muzio 24, fatiscente e poco adatto all’apertura di un museo aperto al pubblico. Perché diversi agenti immobiliari della zona parlano di 90mila euro quale valore massimo. Contrariamente a quanto sostengono i periti interpellati dall’agenzia che ha in vendita l’appartamento, dal Comune di Stella e dalla Regione. La prima l’ha commissionata ad Alessandro Mauro Tecnocasa di Albisola Superiore: circa 190mila euro. La seconda è del geometra Delio Borelli che, incaricato dal Comune di Stella, ha «desunto un valore economico» di 160mila.

Il geometra e funzionario regionale Massimo Fonnesu infine dice che «il valore di mercato dell’appartamento nelle attuali condizioni» è di 175mila euro, anche se, certo, è tutto da rifare: i pavimenti sono in «modestissime condizioni», l’intonaco delle pareti è di «cattiva consistenza» così come quello dei soffitti, l’impianto di riscaldamento «è costituito da alcune stufe fatiscenti e fuori norma», l’impianto elettrico è «totalmente fuori norma».

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