Regione, guerra alla burocrazia. Arriva "mister semplificazione"

Parte la task-force per ridurre i costi e l’impatto delle pratiche E il governatore Formigoni annuncia un assessorato ad hoc. Al tavolo imprese, sindacati ed enti pubblici. Sangalli (Confcommercio): «Le trafile? Tassa occulta»

Sarà un assessore regionale, o più probabilmente un sottosegretario, a guidare la guerra alla burocrazia. La conferma arriva da Roberto Formigoni, che si prepara a vidimare con Silvio Berlusconi la squadra del Pirellone e fa sapere di voler mettere particolare attenzione all’obiettivo zero burocrazia, cui ha dedicato un gruppo di lavoro da lui che si è insediato ieri.
Il governatore cerca anche di rassicurare chi teme che la Lega abbia un’influenza eccessiva: «Mi sono già mosso in modo di garantire il massimo di equilibrio tra i due partiti, rispettando il più possibile quelli che sono i desideri, le inclinazioni, le qualità degli uomini e delle donne». E aggiunge un paragone sportivo: «La giunta è come un motore di formula uno, va aggiustata costantemente». Della squadra, conferma ancora Formigoni, faranno parte sedici assessori e quattro sottosegretari: «Ho in mente lo schema fondamentale della giunta ma prima serve la proclamazione ufficiale». Il documento formale della Corte d’Appello è atteso a giorni.
Il presidente della Regione, intanto, insiste sulla sburocratizzazione e conferma che della task force burocrazia zero al Pirelli faranno parte dirigenti regionali, organizzazioni di industria, commercio, artigianato e agricoltura, oltre che da sindacati, cooperative, Camere di Commmercio, l’Anci e l’Unione delle province lombarde: «In questi anni la Regione ha già fatto molto sulla strada della semplificazione e sburocratizzazione, ma vuole fare ancora di più per arrivare all’impatto zero della burocrazia».
In Italia, spiega Formigoni, il rapporto fra peso della burocrazia e Pil «è pari al 4,6 per cento e corrisponde a circa 61 miliardi di euro». I conti sono presto fatti: «Gli oneri burocratici rallentano la crescita economica e ingessano la competitività delle imprese. L’inefficienza di alcune amministrazioni pubbliche si traducono in un aggravio di costi diretti e indiretti per imprese e cittadini, che svilisce l’iniziativa imprenditoriale, mortifica il merito e finisce con il sottrarre risorse a usi più produttivi».
I più recenti studi citati da Formigoni dimostrano che i Paesi con un quadro di regole migliore crescono più velocemente degli altri: «L’incidenza degli oneri burocratici sul Pil europeo è pari a circa il 3,5%. Ridurre gli oneri amministrativi del 25% potrebbe portare un aumento del Pil europeo dell’1,5%».
Soddisfatto il presidente di Confcommercio Lombardia, che ha partecipato al primo incontro promosso dal presidente della Regione in tema di sburocratizzazione. Carlo Sangalli si dice favorevole alla nascita di un assessorato alla Semplificazione e chiede di potenziare la Carta regionale dei servizi: «Sì a un assessorato sulla semplificazione perché una burocrazia snella è una fra le condizioni essenziali per consentire al sistema delle imprese di operare nelle migliori condizioni, insieme alle infrastrutture efficienti, al fisco ragionevole e a un credito accessibile». Sangalli fa i conti: «Ridurre la tassa della burocrazia può incidere fino a un quarto di punto sul Prodotto interno lordo».

Inoltre, per favorire la semplificazione, secondo il presidente di Confcommercio sarebbe utile potenziare la carta regionale dei servizi: «Già oggi può contenere una firma digitale. È possibile renderla uno strumento polivalente anche per il dialogo tra imprese e Pubblica amministrazione».

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