Regione: lite sui parchi, 200 emendamenti

Oggi in consiglio regionale la legge. Il Comune contro la Regione: "Sul verde il Pirellone non ha proprio nulla da insegnarci"

A leggere i numeri, Milano sarebbe molto più verde di quanto si pensi. Con 16 milioni di metri quadrati di spazi fruibili, assicura Palazzo Marino, ogni cittadino ha a disposizione 12,7 metri. Una media che non la farebbe sfigurare nella classifica delle grandi città europee. Un patrimonio importante, da valorizzare anche nella prospettiva della lotta all’inquinamento. «E non abbiamo bisogno di nessuno che ci insegni a difenderlo» ha ricordato ieri l’assessore all’Urbanistica Carlo Masseroli, presentando l’inserimento del Piano del verde del Comune nel più generale Piano di governo del territorio. Una presa di posizione decisa sulla cosiddetta modifica «ammazzaparchi» della legge regionale che sarà discussa oggi al Pirellone e affida alla Regione il compito di dirimere le eventuali controversie sulle varianti urbanistiche che si aprano tra Comuni ed enti parco. E ricorda il caso del Parco Sud «dove il non governo ha portato a situazioni di degrado difficilissime da recuperare» e dove «Comune e Provincia stanno svolgendo un lavoro di condivisione per recuperare e rendere fruibile questo grande spazio di verde cittadino». Posizione condivisa anche a sinistra. «Faremo di tutto perché non passi l’emendamento “ammazzaparchi” – assicura Marco Cipriano (Pd), vicepresidente del consiglio regionale -. Chiederemo lo stralcio e se la richiesta non sarà accolta presenteremo decine di emendamenti e centinaia di ordini del giorno».
«Noi - aggiunge Masseroli - non mangeremo alcuno spazio verde e visto che abbiamo già preso accordi con la Provincia, non abbiamo bisogno dell’intervento della Regione. La legge può avere un effetto positivo se incentiva gli enti a trovare accordi in tempi brevi, ma se deve introdurre percorsi di contrasto allora l’intervento della Regione non ha ragione d’essere, perché gli spazi verdi hanno bisogno di essere resi vivibili rapidamente». Per farlo il Comune ha steso il progetto Città verde che individua nuove zone e riqualifica quelle già esistenti aumentando la dotazione di verde pubblico fino a triplicarla. Entro l’anno prossimo si raggiungeranno i 19 metri per abitante, mentre nel 2015 l’obiettivo è stabilito a quota 30 metri pro capite. La promessa è piantare 500mila alberi e costituire una rete verde utilizzabile da tutti. E poi «L’acqua entra in città», la valorizzazione di canali e fiumi, gli otto Raggi verdi, una rete di 70 chilometri di percorsi pedonali e ciclabili all’interno del tessuto urbano. E infine Vivere la campagna con i parchi agricoli che dovranno diventare sempre più spazi pubblici. «Portare i nostri figli a contatto con il grano o le mucche - spiega Masseroli - è indubbiamente un modo per migliorare la nostra qualità della vita». Indubbio.

«Il Piano - gli fa eco l’assessore al Verde Maurizio Cadeo - vuol mettere a sistema il verde di Milano e crescere insieme all’organizzazione e all’evoluzione della città. Uno degli obiettivi è abbattere le barriere e i recinti intorno agli spazi pubblici, come faremo nella zona della vecchia Fiera che verrà collegata al Portello».

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