Il presidente Claudio Burlando e lassessore Claudio Montaldo iniziano così: «Dal 1° settembre sarà operativa lAgenzia regionale della Sanità (costo 2 milioni di euro lanno, ndr). Un ente indispensabile perché in Regione non abbiamo le competenze necessarie per gestire il riordino della Sanità». Il presidente Claudio Burlando e lassessore Claudio Montaldo finiscono così: «Venerdì prossimo approveremo in giunta il piano di riordino della Sanità, poi in 15 giorni lo sottoporremo a sindaci, sindacati, categorie interessate». Domanda spontanea: perché il piano di riorganizzazione della Sanità, quello che intanto non potrà essere modificato, è stato fatto fare agli «incompetenti»? A cosa serve che il primo settembre si metta in moto il «carrozzone» dellAgenzia regionale se il lavoro più difficile è già stato fatto e deciso a livello politico da chi, «non ha le competenze»?
La risposta di Burlando è sempre la stessa: «Non potevamo aspettare». Cioè, ancora grazie, perché così hanno evitato che i liguri pagassero più tasse. O meglio, ancora più tasse di quelle che hanno già aumentato loro. Lulteriore domanda appare superflua e non trova risposta: ma se gli «incompetenti» sono stati abbastanza capaci di fare il lavoro più difficile e delicato, a cosa serve che lAgenzia da due milioni di euro lanno faccia da mero esecutore di decisioni altrui? Montaldo si giustifica: «Questo piano lo abbiamo già preparato con laiuto di dirigenti di Asl e di aziende ospedaliere». Appunto, non si poteva continuare così? No, perché il direttore generale dellAgenzia sarà Franco Bonanni. Che attualmente è il direttore generale del Santa Corona di Pietra Ligure, ma che dal 31 agosto non avrà più un posto, visto che la stessa Regione ha deciso di deaziendalizzare lospedale contro il parere di tutti i sindaci e di tutti i rappresentanti dei lavoratori. Così dal 1° settembre lo stipendio lo prenderà direttamente in piazza De Ferrari.
E a proposito del parere dei sindaci e dei «territori» interessati dal piano di riordino della Sanità, Burlando e Montaldo la pensano così: «Presenteremo il progetto, che per ogni zona prevede una serie di servizi da offrire ai cittadini. Se la conferenza dei sindaci, ma anche tutte le parti interessate che volessero intervenire, troveranno laccordo su come dividersi i servizi sulle strutture presenti in zona, noi ratificheremo le loro scelte. Sarà un importante passo democratico». E se non lo faranno? Oppure se faranno, magari tutti concordi, scelte diverse da quelle della Regione? «Devono rispettare vincoli economici e anche scientifici - ribattono i vertici regionali -. Se lo fanno bene, altrimenti lo faremo noi con la forza». E pazienza per la fine che viene fatta fare al processo democratico. «Abbiamo imposizioni dal governo, cè una legge finanziaria che va rispettata», insistono Burlando e Montaldo. Che poi specificano: «Anche il Villa Scassi di Sampierdarena verrà deaziendalizzato, contiamo entro il 30 giugno 2008, ma basta dire che verrà chiuso, o degradato o depotenziato». Non potrà più decidere come organizzarsi. Dovrà dipendere dalla Asl e dallAgenzia regionale. Quando ci sarà da discutere dei nuovi tagli imposti, dovrà solo accettare le decisioni. Non ci sta lopposizione.
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