La Regione occupa il Buridda

La Regione occupa il Buridda

Paola Setti

Diceva: «Voglio portare buridda in consiglio regionale». Rifondazione comunista lo candidò ma lui non ce la fece, si vocifera che il partito non si fosse impegnato poi troppo per sostenerlo. Ma, quando si dice entrar dalla finestra, Manuel Chiarlo in Regione è arrivato lo stesso. Non sarà la stessa cosa, un consigliere porta a casa un minimo di 8mila euro, lui arriverà a un massimo di mille. Epperò ci si può accontentare, per un part time. È stato l’assessore all’Ambiente Franco Zunino, comunista lui pure di Rifondazione, a decidere che compagno Manuel serviva al suo staff: «Nessuno me lo vieta, ogni assessorato ha un budget di circa 32mila euro all’anno per assumere una persona a tempo pieno o due persone part time. Io ho scelto la seconda». E ha scelto Chiarlo.
Il mondo no global lo conosce perché è uno degli attivisti più attivi, punto di riferimento del laboratorio sociale occupato «Buridda», guai a perdersi una protesta e da lui era partito l’appello a Claudio Burlando, poi raccolto dall’assessore Enrico Vesco, affinché la Regione riconoscesse «il ruolo determinante dei centri sociali». Il resto del mondo lo ricorda perché in campagna elettorale fece alcune proposte provocatorie, dalle «stanze del consumo» per i tossicodipendenti, altrimenti dette «safe injection rooms», alle occupazioni delle case popolari ai distributori automatici di preservativi in tutte le scuole.
Il centrodestra non gradì allora e non gradisce oggi. All’attacco, ieri è andato l’avversario di sempre, Gianni Plinio il capogruppo di An. Che ha presentato un’interrogazione a Burlando per sapere «se il consulente dell’assessore Zunino sia, per caso, quel tal Manuel Chiarlo già candidato sfortunato di Rifondazione comunista alle elezioni regionali ed espressione del centro sociale Buridda che propugnava, tra l’altro, l’occupazione delle case sfitte ovvero la realizzazione di luoghi dove potersi drogare liberamente in condizioni di sicurezza». Uno scandalo, rincara Plinio, che con soldi pubblici si sa stipulato un contratto al «signor Chiarlo».
Lui, 29 anni, grafico free lance laureando in Filosofia, in Regione lavora dal primo ottobre e ormai pensava di averla scampata, la bagarre sul suo contratto. Dice che all’assessorato si occuperà, fra l’altro, di curare le relazioni con le associazioni ambientaliste sul territorio, assemblee pubbliche, informazioni, forum. Forte anche, ebbene sì, dell’esperienza maturata in anni di lotte sul territorio. Del resto, se la ride Zunino rispondendo a Plinio che domanda in base a quali competenze Chiarlo sia stato assunto: «Non credo servano chissà quali titoli di specializzazione per il ruolo che ho offerto a Manuel».

Plinio s’indigna? «Io non provo alcun imbarazzo ad avvalermi della collaborazione di un compagno di Rifondazione, ci mancherebbe, e poi tante battaglie io le ho condivise». Chiarlo sbuffa: «Devono prendersela proprio con me, con tutte le consulenze inutili e milionarie che ci sono negli enti pubblici, quelle sì scandalose?». Tutta questione di punti di vista.

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