di Ferruccio Repetti
Succede che la Regione abbia un bisogno disperato di soldi. E fin qui non cè notizia. Succede, però, che per fare cassa - «pochi, maledetti e subito» - la Regione pensi di «alienare immobili». E scelga, allora, di vendere al miglior offerente alcuni locali occupati dalla Asl 3 per lattività riabilitativa allospedale di Oregina e alla residenza psichiatrica di Cogoleto. Si fa avanti la società Valcomp Due, emanazione di Fintecna, che firma lassegno e si fa garantire lo sgombero entro tempi certi. Che non vengono rispettati. E per questo ora chiede - e ottiene! - un indennizzo milionario, esattamente 1 milione e 658mila euro, dalla Asl inadempiente. Solo che, come al solito, lindennizzo finiranno per pagarlo indirettamente, ma pesantemente i cittadini liguri. Lo ammette in aula di consiglio regionale Claudio Montaldo, assessore alla Salute (che non è proprio la salute dei conti, intendiamoci), sollecitato da uninterrogazione dei leghisti Francesco Bruzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo: «Per contribuire allabbattimento del buco della sanità ereditato dalla giunta Biasotti - spiega Montaldo - abbiamo deciso di vendere immobili. Ma i tempi imposti dalla contabilità ci hanno costretto a correre e a stabilire scadenza molto rigide». Scadenze che, neanche a dirlo, non sono state rispettate, in quanto, si giustifica ancora lassessore, «non si potevano sospendere attività complesse e delicate e privare Genova di un servizio». Risultato: i termini di rilascio dei locali sono slittati, ma che dico «slittati»? Sono scivolati che più tardi non si può, tanto che Valcomp Due ha esercitato il sacrosanto diritto di imporre una penale. E adesso la Asl - cioè la Regione, cioè il cittadino ligure - deve pagare. «Lonere di 1 milione e 658mila euro - aggiunge Montaldo - corrisponde effettivamente allaffitto dei locali per il tempo intercorso tra la scadenza contrattuale e il rilascio effettivo degli immobili. Si tratta perciò di unoperazione corretta». Bella consolazione! Il pudore, comunque, induce lassessore a confessare la magagna: «È vero, la data indicata inizialmente per il rilascio dei locali è stata concordata troppo frettolosamente». Inutile chiedere che chi ha sbagliato paghi, se non col proprio portafoglio almeno con una censura pesante. A pagare saranno come al solito i contribuenti.
Sempre in tema di sanità, ieri mattina in consiglio regionale si doveva parlare del «Patto per la salute per gli anni 2010-2012» e della razionalizzazione della rete ospedaliera. Che significa tagli indiscriminati agli ospedali, su cui il centrodestra, e il Pdl in particolare col suo capogruppo Matteo Rosso, sono pronti a dare battaglia oggi in aula.
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