Aveva ragione il Ministero per la Solidarietà Sociale a indicare la Liguria come regione capofila per un progetto in grado di denunciare i rischi derivanti dal gioco dazzardo. La Liguria si è confermata testimonial perfetto, facendo vedere come sia stato facile perdere 50mila euro, credendo che il progetto fosse un gioco e puntando alla bella figura pur sapendo che si trattava di un azzardo. E anche bello grosso. Insomma, la Regione ha accettato la scommessa al buio e lha persa. Peccato solo che le fiches, i 50mila euro, ce li abbiano messi i liguri.
Le cose sono andate così. Il governo intende sensibilizzare gli italiani sui rischi collegati alla «malattia» del gioco. Prepara il progetto «Non scherziamo sul gioco» e affida alle Regioni il compito di attuarlo sul territorio. La Liguria di Claudio Burlando si fa avanti e chiede il posto di capoclasse: «Ci penso io». Il governo, quello cattivo che discrimina le regioni di centrosinistra, tira fuori anche i soldi. Promette 300mila euro e addirittura ne dà 240mila come anticipo. La Liguria ovviamente incassa. E cosa fa? Nulla. O meglio «subappalta» il progetto, nel senso che affida lincarico ad alcuni ricercatori dellIstituto di Fisiologia Clinica del Cnr. Il tempo passa, i risultati non si vedono. Dalla vigilia di Natale del 2007, data di sottoscrizione dellaccordo con il ministero, la Liguria avrebbe un anno abbondante di tempo per offrire qualcosa di concreto. Il termine del 4 febbraio 2009 trascorre senza che del progetto si veda neppure lombra.
Intanto però i soldi del governo sono in cassa. Ma stavolta non finisce tutto nel dimenticatoio. Il ministero chiede conto al giocatore dazzardo: la Liguria risponde che ci sono stati problemi, che occorre più tempo, che aspettando un po si potrebbe ottenere qualcosa. Ma stavolta il ministero non ci ricasca, rifiuta la proroga e anzi chiede indietro i soldi già stanziati. La Regione non può far altro che obbedire e accettare la figuraccia e la dimostrazione di incapacità offerta. Cè però ancora un conto aperto, perché i ricercatori incaricati pretendono di essere pagati. E la regione paga, fa una delibera e tira fuori, dalle proprie casse 50mila euro. Il prezzo del gioco dazzardo della giunta Burlando.
Il tutto ovviamente non sfugge allattenzione del consigliere Pdl Gianni Plinio, che pretende spiegazioni presentando uninterpellanza al presidente della giunta. «Giudico assai grave uno sperpero di 50mila euro per lincapacità della Regione Liguria, che era capofila, a portare a compimento il progetto concordato - incalza Plinio -. Se la Regione Liguria non era in grado di curare un siffatto programma avrebbe fatto meglio a non accettare lincarico.
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