(...) dottoressa Francesca Dagna Bricarelli. Che dirige il dipartimento di Scienze genetiche dellospedale Galliera, lo stesso finito nel mirino del cardinale lacerando la maggioranza di centrosinistra. E che ha un prodigioso curriculum, vero, che però, segnala lopposizione, mal si adatta alla Fondazione Carige: la dottoressa da trentanni si occupa di microbiologia e genetica, lo statuto della Fondazione allarticolo 16 richiede «appropriate conoscenze in materie inerenti ai settori di intervento o funzionali allattività della Fondazione» e cioè «utilità sociale e sviluppo economico».
«La dottoressa sarebbe perfetta per una nomina allIst o al Cba, non certo alla Carige» spiega Gianni Plinio il capogruppo di An. Lui, ieri ha abbandonato la commissione sbattendo la porta e promettendo battaglia: «La Nomine va abolita, visto che si limita a ratificare le decisioni della giunta e non si preoccupa di valutare i curricula». Fra chi è rimasto in aula è successo di tutto. A segnalare come «forse i colleghi della Margherita saranno in imbarazzo su questo voto, visto che la dottoressa si occupa di fecondazione assistita» è stato Matteo Rosso di Forza Italia. Panico.
Roberta Gasco dellUdeur sè alzata di scatto, ha annunciato la propria astensione e ha lasciato le deleghe che le avevano affidato Luigi Patrone e Giovanni Battista Pittaluga di Gente della Liguria niente meno che a quel comunista di Tirreno Bianchi, che ovviamente ha votato a favore della nomina. Della Margherita, a parte il presidente Michele Boffa che ha votato a favore, casualmente non cera nessuno e lunico che cera, Giovanni Paladini, se lè data a gambe giurando che «non ho diritto di voto, ero qui per caso».
A quel punto Moreno Veschi dei Ds non ci ha più visto: «Non siamo mica in Iran, se volete labolizione della legge 40 ditelo». Alla fine la nomina è stata approvata. Il centrodestra ha chiesto un rinvio della decisione e, non avendolo ottenuto, sè astenuto «ma solo per il rispetto di un curriculum di assoluto rilievo scientifico come quello della dottoressa Bricarelli» spiegano Gianni Macchiavello e Matteo Marcenaro di Per la Liguria.
Adesso la parola passa al presidente del consiglio regionale Mino Ronzitti. A lui il centrodestra chiederà se non sia più opportuno abolire la commissione Nomine visto che «sempre più le sue prerogative vengono svilite da una giunta solo in grado di imporre nomi senza motivarli».
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