Regione, An propone un «codice etico»

Trasparenza, legalità e leale collaborazione istituzionale sono tra gli obiettivi della proposta di legge sull’istituzione di un codice etico di autodisciplina della Regione presentata presso la sede regionale di Alleanza Nazionale, dal vicepresidente del consiglio Bruno Prestagiovanni. «Il codice etico - ha dichiarato - stabilito già con la finanziaria del 2007 e non ancora approvato nel termine previsto del 31 marzo scorso, è uno strumento necessario per il corretto funzionamento dell’organizzazione amministrativa, anche alla luce dell’ampliamento dei poteri legislativi regionali in base all’articolo 117 della Costituzione». All’assoluta centralità degli enti regionali, secondo l’esponente di An, corrisponde un aumento spropositato della produzione di normative legislative e regolamentari. Il codice di autodisciplina si propone, pertanto, di evitare il rischio che tali disposizioni di legge si abroghino fra loro, garantendo, secondo un principio di trasparenza, un corretto esercizio delle funzioni istituzionali con un’attività normativa semplificata, che dovrebbe dare vita non solo a un elevato livello qualitativo dei servizi e delle prestazioni erogati dalla Regione, ma anche a una sinergia funzionale tra i cittadini e l’ente stesso.

Lo snellimento dei processi amministrativi, regolato da regole e sanzioni, ridurrebbe i costi che gravano sulle tasche degli utenti», conclude Prestagiovanni. Il consiglio dovrà inoltre nominare un «garante». L’incarico dell’autorità è eseguire ispezioni e segnalare ai dirigenti competenti le eventuali violazioni del regolamento.

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