La Regione risparmia all’osso e compra pacemaker «patacca»

La Regione risparmia all’osso e compra pacemaker «patacca»

(...) uno dei dirigenti della struttura che aveva spiegato come, invece, c'era stato un grande risparmio a fronte di «una qualità eccellente». Il professore Spinella non ci sta proprio e, dal «basso» del suo coordinamento nazionale che riunisce, in sostanza, circa trecentomila pazienti cardiopatici in Italia, continua.
«Non sempre nasce il meglio dalle Asl - spiega il numero uno di Conacuore - anche perché i dirigenti vengono nominati dai politici. Il caso dei pacemaker piazzati in Liguria è emblematico. Tra i dispositivi cardiaci impiantabili non ci sono device immessi nel commercio negli ultimi 4-6 anni».
Quando, invece - aggiunge il professore - il capitolato «riportava come criterio di aggiudicazione di gara ben il 60 per cento di qualità e soltanto il 40 per cento di prezzo. Un fatto che la dice lunga su come poi effettivamente si sono svolti i fatti. Inoltre Conacuore, ma soprattutto le associazioni liguri di cardiopatici, non sono state minimamente interpellate. Non lo so come un device del 2003 possa funzionare bene quanto un prodotto realizzato nel 2009 o nel 2010. Così, a forza di risparmiare, si ammazza la ricerca e, ribadisco, non si offre un buon servizio ai cittadini».
In Liguria si stima che siano trattati ogni anno 1700 pazienti con pacemaker e 450 con defibrillatore impiantabile. A Genova sono circa il 50 per cento. Qualcuno degli addetti ai lavori spiega che ci sono già pronti apparecchi made in India pronti per sbarcare nel mercato europeo e i maligni aggiungono che non vorrebbero che arrivassero, per primi, in Liguria.
«Il risparmio tanto sbandierato dai dirigenti della Asl - denuncia il cardiologo Giovanni Bertero e membro della commissione qualità per l'acquisto dei device - è stato "pompato" come ha spiegato il professore Spinella. Confermo che gli apparecchi sono vecchiotti. In un caso addirittura si tratta di una serie che risale al 2003. C'è stata una corsa al ribasso. Alcuni device possono andare bene per i pazienti, ma occorre dare l'informazione giusta».
Certamente la Liguria «non ha acquistato delle Ferrari o delle Mercedes - è il giudizio di Bertero - a prezzi stracciatissimi. Ci sono delle differenze sostanziali fra apparecchi dell'ultima generazione e quelli acquistati, soprattutto per quanto riguarda la memoria dei dati che consentono di analizzare molto meglio anomalie e aritmie dei pazienti. Significa monitorare e soprattutto migliorare la qualità di vita dei cardiopatici».


Adesso in molti si chiedono se i risparmi calcolati dalla Centrale di acquisti sono veramente un notevole risultato conseguito o un semplice impoverimento dell’offerta terapeutica riservata ai pazienti della Liguria, che probabilmente si aspettano una vera qualità dei servizi.

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