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La Regione si fa una società ma la tiene nascosta

Torna d’attualità il caso di «Infrastrutture Liguria srl», la società creata dalla Regione tramite la sua finanziaria Filse per gestire gli appalti senza dover sottostare a troppi lacciuoli burocratici e senza fare troppe gare. I lettori del Giornale conoscono il caso da circa un anno, da prima ancora che la giunta desse incarico, nel maggio scorso, a Filse di creare la società. Ora se n’è occupato anche il Sole 24 Ore, rilevando le stesse «anomalie» contestate a suo tempo su queste colonne. Anzi, per la verità c’è una stranezza in più che fa notare il notaio Francesco Felis, esponente del Pdl genovese: Infrastrutture Liguria è a tutti gli effetti una società controllata dalla Regione, meglio ancora dalla giunta, «eppure non ce n’è traccia nel sito telematico della Regione alla voce “società partecipate in modo diretto o indiretto”. Sicuramente deve trattarsi di un mancato aggiornamento dati», ironizza il notaio.
Del resto sembra che dal primo articolo del Giornale sul caso non sia cambiato granché. Infatti se è vero che il compito prioritario di Infrastrutture Liguria è quello di favorire e velocizzare l’affidamento di appalti e servizi, altrettanto vero è che ad oggi la società ha ricevuto il solo incarico di occuparsi dell’ospedale Felettino della Spezia. Eppure, come rileva Felis, «si può occupare e può gestire qualsiasi appalto della Regione. Di qualsiasi tipo e valore». Un’altra stranezza, soprattutto se considerata alla luce dello scarso capitale sociale di cui dispone, cioè appena 100mila euro. «Stante l’entità minima di questo capitale sociale - fa rilevare però il notaio azzurro - essendo una Srl, non ha un collegio sindacale che controlli i conti». Oltretutto è una sorta di copia rimpicciolita (e meno vincolata) della stessa Filse, visto che «in gran parte gli stessi amministratori (presidente e direttore generale di Filse rivestono ruoli nella nuova società) hanno nominato loro stessi, come in un gioco degli specchi».
Secondo il notaio oltretutto la decisione di creare la società subordinata alla Filse sarebbe stata presa esclusivamente dalla giunta mentre il consiglio regionale ne sarebbe stato tenuto all’oscuro. «Se davvero l’assemblea non ne sapeva nulla si tratterebbe di un fatto politicamente molto grave», osserva Felis, che fa notare come lo statuto della Regione «dica esplicitamente che serve una legge regionale che stabilisca anche i controlli e le modalità di nomina delle società che la Regione vuole creare».

Infine, chiosa il notaio, «è stato di sicuro creato un carrozzone che comporta spese, che è collettore ed erogatore di soldi pubblici e che è in gran parte inutile per la velocizzazione delle procedure», visto che i tempi tecnici in questo senso in Liguria sono già di gran lunga sotto la media nazionale. Vecchi e nuovi dubbi in cerca di una risposta che da un anno continua a non arrivare.

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