(...) Voto blindato come se fosse stata posta la «fiducia».
Le idee dellassessore allAmbiente Franco Zunino sono diventate legge. E così adesso iniziano i problemi (e le nuove gabelle mascherate dallideologia di un risparmio inesistente) per i cittadini liguri. Un esempio semplicissimo, prima di entrare in dettagli tecnici. Se un cittadino volesse cambiare le luci in giardino, o sul terrazzo, per mettere lampade a risparmio energetico, dovrebbe chiedere prima la certificazione dellimpianto a tecnici iscritti ad un apposito albo regionale. Con la spesa della parcella (non ancora quantificata) anziché il risparmio è garantita una maggiore spesa. Con il risultato che la legge disincentiverà linstallazione di lampade a risparmio energetico.
Non è un caso se i sindaci e i presidenti delle province liguri hanno espresso un secco voto contrario a questa legge che comunque la Regione ha voluto imporre»; incalza Franco Orsi, vicepresidente del consiglio regionale ed esponente di Forza Italia. Ma ecco nel dettaglio alcune assurdità che andranno solo a complicare la vita ai cittadini. Come detto, ogni impianto di illuminazione dovrà essere sottoposto alla certificazione dei soli tecnici dellalbo regionale. «Ciò in spregio a qualsiasi norma, anche Ue, sulla libera concorrenza», precisa Orsi. Entro 18 mesi dallentrata in vigore del regolamento attuativo, tutti gli edifici dovranno essere certificati dai tecnici, che li classificheranno in base alla capacità di impedire la dispersione energetica. Vetri, spifferi, impianti elettrici, elettrodomestici verranno valutati per dare la «pagella» alla casa. Pagella che dovrà essere allegata a un eventuale contratto di compravendita. Pena lannullamento dellatto, a richiesta di una delle parti. Ciò vuol dire che il valore della casa potrebbe anche essere deciso dalla relazione del tecnico. Chi vuole mettere i pannelli solari sarà avvantaggiato? La legge dice che servirà unautorizzazione paesistica semplificata concordata con la Soprintendenza. Già, ma la Soprintendenza non può rilasciare autorizzazioni, al massimo le può annullarle.
E tornando allidea di mettere nuove o altre luci. Una regola che vale per tutti, cittadini ed enti pubblici, è quella che impone che le nuove lampade non siano visibili oltre «lorizzonte visivo». Cosa significa? «E chi lo sa, è un concetto che non esiste in letteratura - si arrende Orsi -. In Liguria poi è assurdo parlare di orizzonte. A breve distanza cè sempre un palazzo, un monte, un ostacolo. Ma qui qualcuno ha scopiazzato qualche legge esistente in altre Regioni, magari pianeggianti». I Comuni poi, tanto per semplificare la vita, devono fare un piano «illuminotecnico» e disporre controlli entro 18 mesi su almeno il 5 per cento degli edifici costruiti. La Regione entra nelle case della gente. E non per far stare tranquilli. Entrerà presto in vigore un testo unico sulledilizia, che ha ripreso il lavoro preparatorio già svolto dalla precedente giunta. Un lavoro per unificare le norme.
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