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La Regione vieta i funghi per sparare sui cacciatori

La legge che disciplina la raccolta può diventare il «grimaldello» per limitare l’attività venatoria

La Regione vieta i funghi  per sparare sui cacciatori

C’è di tutto e di più, nel testo della nuova legge regionale che regolamenta la «raccolta dei funghi epigei spontanei». Ma, nella normativa licenziata dai consiglieri della Sala verde (provvisoriamente ospitati a Palazzo Spinola), ci sono soprattutto i divieti. Anzi: a dire il vero, è quasi tutto un divieto. Tanto da lasciare ben poco spazio all’esercizio ordinato e spontaneo di uno dei più tradizionali passatempi dei liguri. Basta dare un’occhiata agli articoli, 14, ai commi e sottocommi, che trattano di ambiti di raccolta, limiti quantitativi e relative deroghe, raccoglitori occasionali e professionali, determinazione dell’apertura e chiusura della raccolta, limitazioni e autorizzazioni speciali, modalità di raccolta, consorzi per la ricerca, la vendita (e la produzione connessa) dei funghi, fino agli adempimenti a carico dei consorzi, all’esenzione dall’obbligo di autorizzazione o di tesserino, alle funzioni di vigilanza, e naturalmente alle sanzioni per chi viola la legge. Ma, come hanno notato subito dalle parti della Valtrebbia e, in particolare, a Rovegno, zona notoriamente vocata alla raccolta, nella legge regionale ci sono disposizioni che fanno riflettere. In negativo. Almeno per come sembrano studiate apposta per fare da «cavallo di Troia» di successive disposizioni restrittive, magari a carico dei cacciatori. Leggere per credere, laddove - articolo 8, paragrafo 8 - si dispone che «la raccolta dei funghi all’interno delle aziende faunistico-venatorie e delle aziende agro-venatorie è consentita nei soli giorni di silenzio venatorio». Che sono: martedì e venerdì.
La repressione non ha perso tempo: la nuova normativa è entrata in vigore a metà agosto, e - fanno sapere le associazioni dei cacciatori - guardie forestali e carabinieri, ligi al dovere, hanno già sanzionato a raffica i trasgressori. Con inevitabile effetto deterrente. Non basta: una riflessione approfondita è d’obbligo per quanto riguarda la tendenza che si configura a breve termine. Come dire: si comincia con un paio di giorni alla settimana in cui è permesso andare alla ricerca di funghi nei terreni dei cacciatori, poi si va avanti. E allora il rischio, per i cacciatori di prede animali, diventa quello di trovarsi fra breve a lasciare la doppietta nell’armadio.

Un favore agli animalisti che stanno in maggioranza in Regione? Sta di fatto che, in coincidenza con l’uscita della legge, ma soprattutto con l’inizio della stagione venatoria - domenica 16 - per quanto riguarda il cinghiale e le specie migratorie e stanziali nel territorio provinciale genovese, i Verdi lanciano l’allarme «per la strage degli innocenti» e ribadiscono «l’impegno a contrastare la lobby dei cacciatori».

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