I cristiani massacrati e perseguitati nel mondo? Chissenefrega. La Regione Liguria fa spallucce, non trova neppure il tempo di votare un ordine del giorno di adesione alla manifestazione organizzata da Magdi Allam, il vicedirettore del Corriere della Sera. Per meglio dire, la Regione non vuole trovare il tempo, preferisce evitare il discorso. E ora tocca al Comune vedere se ci sarà la possibilità di dedicare qualche minuto di consiglio al rapimento di padre Giancarlo Bossi, da settimane prigioniero di estremisti religiosi, così come chiesto dagli eletti della Lista Biasotti.
Quello che è accaduto ieri in Regione sembra assurdo. Nei giorni in cui una giovane donna marocchina viene minacciata e picchiata per aver voluto testimoniare al processo contro gli assassini di Hina, ragazza uccisa dai parenti perché vestiva allOccidentale; nei giorni in cui si teme per la sorte di padre Bossi, ci sono stati consiglieri che avevano firmato lordine del giorno e che ieri hanno votato contro, o che si sono astenuti. Assenze tattiche e ripensamenti dellultimora hanno fatto in modo che neppure si sia potuto discutere della richiesta di adesione della Liguria, anche solo moralmente, «alla manifestazione nazionale promossa da Magdi Allam contro lesodo e la persecuzione dei cristiani in Medio-Oriente e per la libertà religiosa nel mondo». Tutto qui, il testo da approvare. Non si chiedeva neppure il gonfalone.
Dopo la prima firma di Gianni Plinio, capogruppo di An, cerano quelle di altri 14 consiglieri, tra cui 5 di maggioranza. Cerano i nomi e le firme dei cattolici Fabio Broglia, Michele Boffa, Roberta Gasco e Giovanni Paladini, di Luigi Patrone dellItalia di Mezzo. Ma di loro, solo la Gasco, Udeur, in aula ha trovato la forza di rispettare la sua posizione. E così lassemblea ha deciso di non mettere neppure in calendario il documento. Non prima di uno scambio di battute al veleno.
Si era cominciato dal fatto che Mino Ronzitti, presidente dellassemblea legislativa della Liguria, non aveva inserito lordine (...)
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