La Regione vuole tenere i soldi recuperati con la lotta all’evasione

(...) Altrimenti il governo centrale impugnerà il testo e solleverà un conflitto di competenze per dire che una Regione non può decidere di tenersi dei soldi, fossero anche per l’appunto quelli ottenuto grazie al lavoro dei propri dipendenti in materia di lotta all’evasione.
Al momento, l’articolo 1 della legge è chiaro ed esaustivo. Ecco il primo comma: «I proventi derivanti dalle attività di controllo, liquidazione delle dichiarazioni e accertamento, accertamento con adesione, conciliazione giudiziaria e contenzioso tributario concernenti l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) e l’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), sono riversati direttamente nel conto di tesoreria regionale secondo le modalità e procedure da definire con l’agenzia delle Entrate. Le anzidette somme comprendono gli importi dovuti a titolo di Irap e addizionale regionale Irpef, interessi e sanzioni».
Non solo. C’è poi il secondo comma, che specifica come anche sul recupero dell’Iva evasa la Liguria debba tenersi una percentuale. «Una quota del gettito riferibile al concorso della Regione nell’attività di recupero fiscale in materia di Iva, commisurata all’aliquota di compartecipazione prevista dal decreto legislativo 68/2011, è riversata direttamente nel conto di tesoreria regionale secondo modalità e procedure da definire con specifico atto convenzionale con l’Agenzia delle Entrate». Il colpo sarebbe davvero ricco. Soprattutto perché entrerebbe in gioco il principio federalista. E a sentire l’assessore Rossetti sembra davvero che la sinistra si stia convertendo ai principi cardine della Lega: «Il principio fondamentale a cui si vuol dar seguito - ha spiegato Rossetti - è quello per cui ciò che è prodotto sul territorio, anche frutto della lotta all'evasione, deve rimanere sullo stesso territorio». Manca «Roma ladrona», il resto è un concentrato di un qualsiasi comizio del Carroccio.
Ma l’assessore rivela un altro dato che rende l’idea di come la Regione abbia già deciso di far cassa. E di chi finirà nel mirino: «Solo il 15% del liguri dichiara più di 30.000 euro di reddito - sono le parole di Rossetti -.

Con questo provvedimento la Regione segnalerà dati e notizie ricavati dalle banche dati regionali, come quella sulla tassa auto, per fornire indicazioni sulla capacità contributiva dei soggetti. A questo proposito la giunta regionale ha già avviato un rapporto di collaborazione con l'Agenzia per la gestione dell'Irap e dell'addizionale Irpef».

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