La regista: «Lo tartassavo di telefonate Non mi rilassavo nemmeno al mare»

Oggi le stesse paure le riverso sui miei nipoti

La regista: «Lo tartassavo di telefonate Non mi rilassavo nemmeno al mare»

Simona Izzo, ha sentito che la Cassazione ha confermato la condanna ad un anno e 4 mesi ad una mamma iperprotettiva?
«Oddio, allora qualche mese dovrebbero darlo anche a me».
È una madre così ansiosa?
«Una madre e una nonna. Mio figlio Francesco ha 35 anni ed ora la mia ansia la riverso anche sui miei nipoti Alice 14 anni e Tommaso di 10».
Come manifesta la sua iperprotezione?
«Lo confesso, ho sempre molestato mio figlio con telefonate ossessive, per non parlare di quando eravamo al mare».
Cosa accadeva?
«Avevo le palpebre bianche perché invece di chiudere gli occhi e prendere il sole, non lo perdevo mai di vista. Quando entrava in acqua e andava in apnea contavo i secondi e andavo a tirarlo fuori temendo che affogasse».
Suo figlio non ha mai reagito?
«Ha provato a ribellarsi. Mi chiudeva il telefono in faccia».
E a 20 anni si è sposato: non crede che se ne sia andato perché stanco di una mamma iperprotettiva?
«Temo sia andata proprio così».
Madri iperprotettive si nasce o si diventa?
«Le mamme sono "programmate" per proteggere i figli.

Una poesia diceva: "Dormi il tuo sonno di vergine perchè quando sarai madre non dormirai più". Ma chi beneficia dell'iperprotezione sono soprattutto gli uomini».
Perchè?
«Accanto ad una superansiosa c'è sempre un uomo tranquillo: può contare su una sentinella vigile e attenta al pericolo».

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