Il regno degli animali che vive sotto assedio

Enza Cusmai

Immaginate uno zoo. Non di quelli tristi dove gli animali sono racchiusi in gabbie, privati della libertà di cui hanno un bisogno vitale. Immaginate uno zoo di carta, composto da fotografie bellissime che immortalano tutte le specie di animali esistenti: dalle tigri ai leoni, dagli elefanti agli orsi, dai gorilla agli armadilli, dai ghepardi ai canguri. Immaginate poi, per ogni animale, la descrizione del suo habitat naturale, dei modi di riproduzione, della sua conservazione, del suo modo di comunicare. Ecco, il nuovo volume dell’Atlante enciclopedico che esce domani con il Giornale, è un grande zoo di carta, dedicato agli animali, al loro mondo e a tutti quelli che li amano. Come Chris Packham, che nella prefazione del libro ricorda il suo incontro con una coccinella. «Era rossa e lucente, perfetta: camminava sulla mia piccola mano e all’età di due anni mi innamorai degli animali... Ancora oggi mi chiedono quale sia il mio animale preferito: la lista non finirebbe mai. Credo proprio che il mio animale preferito sarà il prossimo che incontro».
Il grande fotografo naturalista commenta anche alcune immagini scattate da giovani talenti e riprodotte nel volume. Come la tartaruga marina che sembra volare nell’acqua limpida, un gallo che ostenta i suoi colori, la grazia di un cavallo che riposa. Non manca uno spaniel che sonnecchia, un’istantanea in cui si vede la calda luce del pomeriggio che accarezza il soffice manto del cane. Ma soprattutto si sente l’amore che lo circonda.
Chi ama gli amici a quattro zampe domestici non può non amare tutte le specie animali. Che sono tante e tutte affascinanti. E nei due volumi dell’Atlante è stata offerta una panoramica significativa di tutte le specie viventi. Dapprima si approfondisce la vita animale, dallo scheletro al movimento, dalla riproduzione ai nidi, dalla migrazione alla conservazione. Poi un immaginario zoom mette in evidenza vertebrati e mammiferi. Nel secondo volume si osservano da vicino uccelli, rettili, anfibi, pesci, insetti e invertebrati.
Dunque, dopo il Corpo umano e l’Universo, gli atlanti sfiorano il pianeta degli animali. Tanto vasto quanto delicato. Anche i più grossi e potenti carnivori della terra sono messi a dura prova dalla rivoluzione climatica e ambientale causata dall’inquinamento e dalla cosiddetta civiltà dei consumi. Il leopardo, per esempio, era un tempo diffuso in vaste aree dell’Africa e dell’Asia, ma il suo habitat si è ridotto drasticamente a causa della deforestazione. Oggi questi magnifici animali sopravvivono in aree molto limitate e il numero di esemplari si mantiene a livello accettabile solo grazie alla presenza di aree protette. Ma la lista delle specie a rischio di estinzione si allunga di giorno in giorno: elefanti, gorilla, panda, oranghi, tigri. In India sono rimasti solo 3500 esemplari rispetto ai 40mila di 100 anni fa. Anche molte specie marine sono a rischio di estinzione: le balene, i delfini, le tartarughe, spesso pescate solo per arricchire la cucina orientale di nuovi sapori. Questo non è catastrofismo.
Persino l’Onu ha lanciato un allarme mondiale nei giorni scorsi: la rapida urbanizzazione delle coste sta trasformando mari e oceani in immondezzai. Nel rapporto preparato dagli esperti del programma delle Nazioni Unite per l’ambiente si legge: «L’80% dell’inquinamento dei mari proviene dalla terra e questo fenomeno rischia di aumentare da qui al 2050 a causa degli scarichi urbani». Inoltre, lo studio sostiene che in 200 posti di mare l’inquinamento è talmente alto da mettere in pericolo di vita le specie marine e i pesci.
Non va meglio agli uccelli.

Una specie su otto è a rischio, ben 1213 specie su 9917 esistenti. Il pericolo più grave è la distruzione e il degrado dell’habitat, soprattutto zone umide, praterie e foreste, la caccia invece è responsabile dell’estinzione di altre 50 varietà di uccelli.

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