Piero Pizzillo
Ribaltando la sentenza di primo grado, la sezione lavoro della corte dappello, presieduta da Giovanni Russo , ha dichiarato illegittimo il licenziamento del ferroviere Vito Belfiore, ordinando la reintegrazione nel posto di lavoro e il pagamento di tutti gli stipendi arretrati, nonchè il rimborso delle spese legali.
Alle 16,30 del 13 maggio 2005, dopo aver ascoltato il verdetto pronunciato dal giudice Carla Pastorini, che respingeva il suo ricorso contro il licenziamento, il capotreno savonese, mandato a casa il 7 gennaio del 2004, assieme a altri tre ferrovieri per aver collaborato con una troupe di «Report» alle riprese filmate su un convoglio Genova - Ventimiglia, era uscito dallaula, sbottando: «Non me laspettavo. Le norme disciplinari vietano il licenziamento. Ricorrerò non solo in appello, ma anche a Strasburgo(alla Corte europea per i diritti delluomo). Di tutaltro umore era invece alle 16 di ieri Vito Belfiore, accusato davere compromesso la sicurezza del treno sul quale era salita la troupe televisiva. «La sentenza - ha detto - corrisponde in tutto alle mie aspettative. Finalmente è stata fatta giustizia. Ora riprenderò il mio lavoro con coscienza, come ho sempre fatto».
Il difensore Agostino Califano ha sostenuto, tra laltro, che Trenitalia era a conoscenza della presenza della giornalista e delloperatore, e che comunque, in base agli episodi confermati da Belfiore, avrebbe potuto esserci una sospensione da 5 a 7 giorni , mentre per il licenziamento deve esserci un danno molto grave. Secondo i legali della società, Camillo Paroletti, Enzo Morrico e Paolo Tosi, il ferroviere sarebbe venuto meno ai propri obblighi, per aver permesso, senza autorizzazione, che estranei si recassero nella cabina guida per filmare allesterno, e e per aver consentito la doppia fermata del convoglio, con grave rischio per la sicurezza dei viaggiatori.
Nel tardo pomeriggio il sottosegretario allEconomia e Finanze Paolo Cento ha dichiarato allAnsa: «Un atto di giustizia, siamo davvero contenti per Vito Belfiore.
Soddisfatti per la sentenza anche i dirigenti di Filt - Cgil.
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