Renault alla riscossa, in arrivo una raffica di modelli

da Parigi

Sono trascorsi poco più di dieci anni dalla privatizzazione di Renault, ma sembrano poprio tanti, molti di più ascoltando Carlos Ghosn nella presentazione dei dati di bilancio 2007 tenuta a Parigi. Dissolta l’immagine della «Régie» di Stato, gallica fino al midollo, tutta orientata al mercato interno, oggi la casa della losanga vende un’auto su tre fuori dall’Europa «e raggiungeremo il rapporto di 1 a 2 al termine di Contrat 2009», sottolinea Ghosn, grande capo sia di Renault sia di Nissan, l’unico matrimonio in campo automobilistico, come lui ricorda appena può, che ha realmente funzionato. Ormai giunto a metà del suo cammino, il piano triennale Contrat 2009 è in chiaroscuro: aumentano del 2,1%, a 2,484 milioni, le vendite di veicoli (meno 5,6% in Europa), sale a 40,7 miliardi (più 1,8%) il fatturato del gruppo, scende a 2.734 milioni (erano 2.960 nel 2006) l’utile netto ma aumenta il margine operativo, 3,3% contro il 2,6% dell’anno precedente.
Decisivo, per verificare se gli obiettivi del piano sono raggiungibili, sarà il 2008 (4,5% il margine operativo previsto, aumento delle vendite del 10%, il record assoluto nella storia di Renault), un anno nel quale dovrebbero esprimere tutto il loro potenziale le novità introdotte nel 2007 (Laguna berlina e Sportour, Kangoo, Grand Modus, Clio Grand Tour e Twingo) solidamente appoggiate dalle imminenti Koleos, il Suv crossover prodotto da Samsung in Corea del Sud (mostrato in anteprima alla presentazione del bilancio debutterà al Salone di Ginevra in marzo) e Sandero, la Logan a due volumi prodotta in Brasile e, nella seconda parte dell’anno, Laguna Coupé, Kangoo Compact e Clio Symbol (versione a tre volumi destinata prevalentemente ai mercati emergenti). Quindi, anche se marginalmente perché sarà mostrata soltanto in autunno all’Expo di Parigi, la nuova Mégane.
Ma lo sguardo di Ghosn va oltre Contrat 2009 («non sono un manager di breve termine», ha recentemente dichiarato a L’Express il piccolo grande boss, facendo capire che la durata del suo regno non è legata alla scadenza del piano) e spazia dall’accordo ormai concluso con la russa Avtovaz, che ha un potenziale di un milione di auto l’anno, all’India dove insieme a Nissan, nello stabilimento di Chennai, sarà realizzata una low cost da 2.

500 dollari, fino alla più vicina Israele, futura patria della Renault-Nissan elettrica (i giapponesi sono responsabili dello sviluppo delle batterie) che dovrebbe essere in circolazione già nel 2011 nel Paese mediorientale per poi essere esportata dove sarà allestita un'adeguata rete di ricarica.

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