Firenze - Da quando aveva detto di voler mandare a casa i vecchi dirigenti del suo partito, il Pd, per dare spazio a una nuova classe dirigente, è famoso come il "rottamatore". Matteo Renzi, sindaco di Firenze, sa bene di avere contro quasi tutto l'establishment democratico, specie dopo la visita che ha fatto ad Arcore, per parlare con il presidente del Consiglio della legge speciale (promessa tempo fa dal premier) per Firenze. Renzi va avanti a testa bassa. E, ancora una volta, attacca quei dirigenti del partito che, a suo dire, hanno più demeriti che meriti.
No ai professionisti della sconfitta "Io accetto tutto - dice Renzi nel corso del consueto appuntamento degli auguri di fine anno con i giornalisti -. Ma non di avere la ramanzina quotidiana dei professionisti della sconfitta. Gente che è in parlamento da più di 20 anni, e che, quando si misura in competizioni elettorali, viene doppiata dall’avversario, prima di parlare del Pd di Firenze dovrebbe in qualche modo contare fino a dieci".
Professionisti della sconfitta Ai cronisti che gli hanno chiesto se il suo era un riferimento al risultato della senatrice Anna Finocchiaro alle elezioni regionali del 2008 in Sicilia, Renzi ha risposto: "Non faccio riferimenti a nomi e cognomi", ma "ci sono dei professionisti della sconfitta, a Roma come in tante altre parti del nostro Paese, che continuano a spiegarci cosa dobbiamo fare per vincere.
Sono un sindaco del Pd "Questa - prosegue Renzi - è una città in cui è facile dire che il Pd vince, perchè qui il Pd ha quasi sempre vinto; meno facile dire che è l’unica città d’Italia che ha la maggioranza assoluta dei consiglieri del Pd. Ed è così perchè gli eletti nella Lista Renzi e della lista Facce nuove in Palazzo Vecchio sono entrati nel Pd. A quelli che dicono 'Renzi è fuori del Pd', io dico invece che sono il sindaco di una città dove il Pd ha la maggioranza assoluta".
"A tutti gli esperti democratici d’Italia - ha concluso - dico che noi siamo orgogliosi del nostro Pd perchè, oltre a fare l’analisi sociologica, noi abbiamo anche un altro difetto, quello di avere la maggioranza assoluta nel nostro consiglio comunale".
Quello che non mi piace è che i "giovani" della sinistra si avvicinano sempre più al populismo berlusconiano. Parole, polemiche, programmi sempre fumosi.
Così magari vinci e poi non combini niente, proprio come i tre governi di Berlusconi (ed il secondo di Prodi, ma lì i motivi erano la litigiosità dei partitini).
Ormai si dovrà andare alle elezioni, ma in fondo al tunnel non si vede un bel niente
E poi se Renzi s'occupasse della sua città, come per altro Vendola della sua regione, non sarebbe male: per pochi centimetri di neve Firenze è rimasta paralizzata (coi vecchi sindaci, a memoria d'uomo, non era mai capitato)
Quanto mi piacerebbe avere un rompighiaccio come te anche nel centrodestra. E' su giovani come voi che si dovrebbe basare la politica. Come facciamo a parlare di futuro con gente di settant'anni?