Comè elegante il sindaco di Firenze, comè nuovo il sindaco di Firenze, comè giovane. Ma soprattutto quantè affettuoso: degli amici non si dimentica mai. Neppure quelli «trombati» dal precedente inquilino di Palazzo Vecchio. E poi si sa, Matteo Renzi ci tiene allambiente, come ha mostrato proclamando la domenica senzauto «anche se non serve a niente» (parole sue). Sarà per questo che ha deciso di non inquinare la discarica della politica con un assessore scartato e lo ha prontamente, e ripetutamente, riciclato. Non si abbandonano così nemmeno i cani, figurarsi un politico, avrà pensato Renzi, ed è passato allazione adottandolo senza se e senza ma. A costo di creargli dal nulla uffici ad hoc in cui piazzarlo non come politico, ma come dirigente sotto contratto.
Che fortuna per lex assessore Simone Tani avere per amico «lObama di Palazzo Vecchio», come fu salutato Renzi quando vinse le elezioni, nemmeno un anno fa. Quando Tani era assessore e il sindaco Leonardo Domenici lo fece fuori in un giro di valzer delle poltrone, Renzi, che allepoca era presidente della Provincia corse subito in suo aiuto. E così, in un attimo, Tani si trovò davanti a un contratto da Dirigente progetti integrati. Che non si sa cosa vuol dire ma suona tanto bene. Tani prende lincarico quasi alla lettera, ma solo per metà: progettare infatti progetta, ma invece di integrare, disintegra. I soldi della pubblica amministrazione. Non per niente, della sua attività alla Provincia, le cronache ricordano il piano della banda larga per la montagna fiorentina: si parla di 5 milioni di euro per un centinaio di abbonati. Alla luce dei successi riportati col precedente incarico, Renzi, una volta arrivato alla poltrona di sindaco decide che non può lasciarsi sfuggire un manager di questo calibro, solo casualmente proveniente dalla sua stessa area politica allinterno del Pd e consulente del ministero dellIndustria quando a guidarlo cera il corregionale Enrico Letta.
Dunque tra le prime mosse del neosindaco cè proprio quella di trovare un posto a Palazzo Vecchio per Tani. Non cè una poltrona disponibile? Pazienza, tanto il primo cittadino è un creativo. Ed ecco inventato un indispensabile ufficio per la «Attuazione del programma di mandato e innovazione». Mai più senza. E infatti, a tempo di record, viene anche bandito il concorso interno per reclutare il personale necessario al nuovo ufficio. La procedura si conclude il 28 gennaio con ladozione della graduatoria. Ma il decisionismo del sindaco obamiano non trova requie. Passano appena 5 giorni: il 3 febbraio Renzi decide che la fase iniziale dellattuazione del programma è stata superata. Dunque lufficio nascente può abortire. Con tanti saluti ai dipendenti comunali che nel frattempo si erano preparati a un nuovo incarico.
I maligni sussurrano che è la poltrona ad personam a non essere più necessaria, visto che nel frattempo si è provvidenzialmente liberato un posto di peso, meno inventato, quello di dirigente del servizio Promozione economica e turistica. La delibera con cui viene assunto Tani nella nuova posizione suona addirittura beffarda quando specifica che lincarico necessita «di alta specializzazione». Sul sito del Comune di Firenze stranamente il curriculum di Tani è introvabile, ma in effetti chi più dellex assessore è specializzato nellaccaparrarsi poltrone? Anche se, a dire il vero, Firenze lo ricorda soprattutto per la sua vita prima della politica, quando assisteva alla distruzione anziché alla creazione di nuove poltrone, da responsabile del personale estero del Nuovo Pignone in pieno smantellamento.
Uffici che vanno, uffici che vengono e la vicenda potrebbe concludersi su queste note amare. Va avanti invece laccertamento della Corte dei conti sulle spese di Renzi quando era presidente della Provincia, giudicate decisamente troppo abbondanti. E la cosa non stupisce.
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