«Sono partito dall'oratorio di don Gianfranco Calabrese e tornerò nell'Oratorio o nei suoi dintorni». Alessandro Repetto, presidente della provincia di Genova, lo dice a chiare lettere: dal 2012 non si occuperà più di politica. Nemmeno per dare una mano alla sua «amica» Marta Vincenzi ovvero al suo successore a Palazzo Spinola. «Ci sono tanti amici che mi hanno chiesto aiuto. Tutti del mondo del volontariato: dalla Caritas a quelli della Comunità di sant'Egidio. Andrò a dare loro una mano».
E alla sindaco non darà un aiutino in campagna elettorale?
«Non farò più politica dal 2012» taglia corto con un mezzo sorriso».
È quindi d'accordo con il sindaco di Firenze Matteo Renzi?
«Renzi dice che bisogna rottamare. Rivolgere il proprio impegno più verso il mondo del volontariato e del sociale non significa farsi rottamare, ma semplicemente impegnarsi per gli altri in modo differente. Rottamiamo invece chi frequenta senza spirito solidale le amministrazioni locali ovvero le segreterie e gli uffici dei partiti».
E la provincia è un ente inutile?
«La regione costa 10. La provincia 1. A chi sostiene l'accorpamento dei comuni dico solo staremo a vedere, ma di sicuro il bilancio sarà a favore dell'ente provinciale così com'è oggi».
Palazzo Spinola collabora con la rete del privato sociale anche in tema di Istruzione, Formazione e Lavoro.
«Abbiamo costruito una sinergia valida per i giovani e per il mondo del lavoro. I giovani devono puntare pure sui lavori manuali e diventare artigiani e piccoli imprenditori di se stessi».
Sembra di ascoltare il ministro Tremonti. Non starà mica dalla parte del centrodestra?
«Veramente è Tremonti che ha accolto le idee del centrosinistra nello specifico. Siamo noi che da anni sosteniamo che il lavoro manuale deve essere riabilitato. È Tremonti che si è allineato con Padoa Schioppa quando, giustamente, aveva anche parlato di bamboccioni».
E su Berlusconi che difende la libertà di far avere un'istruzione anche di impronta cattolica per tutti e non soltanto quella che «eccezionalmente» viene diffusa da taluni insegnanti di sinistra?
«Insegnare il senso della famiglia e dei valori cattolici è sempre un bene. Tuttavia non bisogna scordare che a Genova la scuola pubblica è di eccellenza, come nel caso dei licei D'Oria e Cassini.
Ancora di sinistra e anti-Cav?
«Sinistra e Centro possono coesistere. Perciò ho fatto l'operazione Udc in provincia, che spero diventi un modello pure in comune e a livello nazionale».
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