(...) «Parlare oggi di soppressione delle Province come fa Burlando è come sparare sulla Croce Rossa ed il dibattito sta assumendo contenuti da Bar dello Sport».
Invece Repetto ha giocato danticipo e torna nellarena politica con una mossa a sorpresa che provocherà un terremoto in casa Pd e alleati. «Listituzione della Città metropolitana entro aprile 2012 - ha aggiunto - eviterebbe inoltre la solita disputa allinterno della coalizione per accampare diritti sulla primogenitura sulla presidenza della Provincia, specie da chi, in sede romana, ne chiede labolizione ed in sede locale, ne pretende la naturale attribuzione, come l'Italia dei Valori». Non è tutto.
«Non lo so se mi ritirerò dalla politica e se andrò dai miei amici in oratorio - ha dichiarato sornione ieri mattina - ma non fatemi dire che mi ricandiderò per guidare il nuovo ente. Con Marta Vincenzi non ho parlato della proposta e delle lettere inviate a Roma. Tuttavia, sono certo che accoglierà la mia idea di pervenire alla duplice e contemporanea soppressione di Comune e Provincia di Genova». Il primo atto politico per la costituzione della Città metropolitana consiste nel voto del consiglio provinciale e comunale, previsto entro il 31 ottobre. Dopo il parere delle assemblee locali, è in programma il referendum tra i Comuni, listituzione di un gruppo tecnico di lavoro per stabilire il perimetro dei confini del nuovo Ente e lelaborazione dello statuto provvisorio. Si dovranno stabilire anche le attribuzioni da dare ai municipi genovesi, che dovrebbero assumere funzioni di veri propri Comuni: in buona sostanza, si tornerà allera pre-fascista, quando la Grande Genova non esisteva.
Entro il 28 febbraio tutti i documenti verranno sottoposti allapprovazione delle assemblee consiliari provinciali e comunali: quindi ci sarà lindizione di un altro referendum, dopo lavvenuta acquisizione del parere di competenza del consiglio regionale. Infine, si costituirà e si convocherà il Consiglio provvisorio che traghetterà il nuovo ente verso le elezioni. Ieri Repetto ha anche polemizzato su quei costi delle province «sbandierati da destra e da sinistra». I costi del consiglio e della giunta provinciale (800mila abitanti) sono di un milione e 400mila euro per il 2010, quelli per il consiglio e la giunta regionale (un milione e 600mila abitanti) sono di 29 milioni di euro.
In serata, è arrivata la «stangata» ufficiale del Pd.
«Crediamo che i tempi tecnici previsti dalla procedura ordinaria - dicono il segretario provinciale Victor Rasetto e il vice segretario regionale Giovanni Lunardon - siano molto lunghi e il percorso a dir poco farraginoso tanto che partendo domani questo ambizioso e necessario disegno non si compirebbe se non almeno due anni dopo, al termine di una serie innumerevole di passaggi con rimbalzi di responsabilità dalla Regione agli Enti locali interessati, al referendum, allapprovazione definitiva del parlamento. Francamente troppi e con troppe incognite dovute a troppi enti, il cui assenso sarebbe determinante».
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